Cronaca

Mafia, sequestrati i beni e le ‘bibite della legalità’ all’ex consigliere

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18 Marzo 2021, 08:13

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Sotto sequestro finiscono i beni dell’ex consigliere comunale di Castelvetrano Calogero Giambalvo. L’uomo che si inventò di avere incontrato in campagna Matteo Messina Denaro e si vantava di essere suo grande amico, ma che per i suoi contatti mafiosi viene giudicato socialmente pericoloso.

Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del  Tribunale di Trapani su proposta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Le indagini sono dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani.

Calogero Giambalvo

I beni, il cui valore è stimato in un milione di euro, sono la M & G (ingrosso e dettaglio di bibite che resta aperto e passa in amministrazione giudiziaria), un’abitazione, un capannone industriale, tre autovetture, numerosi rapporti bancari e una polizza assicurativa.

Sono intestati a Giambalvo, alla moglie Ninfa Vincenzini e a Roberto Siragusa, ritenuto prestanome di Giambalvo. L’impresa, molto nota a Castelvetrano, nel 2019 ha fornito le bibite in occasione del “Torneo della legalità” a cui partecipano magistrati, forze dell’ordine e attori.

Giambalvo è stato assolto dall’accusa di mafia nel processo Eden, attualmente è imputato a Marsala nel processo “Anno Zero” per una tentata estorsione aggravata dall’avere agevolato Cosa Nostra. Lo scorso settembre è stato condannato in primo grado.

Un’altra indagine denominata “Scrigno” aveva fatto emergere l’attivismo dei boss alle elezioni politiche del febbraio 2013. Lorenzo Cimarosa, cugino pentito di Matteo Messina Denaro e oggi deceduto, disse che Giambalvo faceva da cerniera fra le famiglie di Castelvetrano e Castellammare del Golfo. A Castelvetrano fino al suo arresto un ruolo di vertice ricopriva Francesco Guttadauro, nipote del latitante da cui aveva ricevuto io vus libera alla riorganizzazione della struttura criminale.

Guarda il video del sequestro

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18 Marzo 2021, 08:13

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