17 Febbraio 2018, 10:51
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CATANIA – Sequestrato un centro di riproduzione assistita a Catania. E’ questo l’esito di una delicata indagine della Guardia di Finanza che ha portato a scoperchiare presunti falsi commessi da due medici, un ginecologo e un anestesista. La Guardia di Finanza ha eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura. E’ stato sequestrato il “Centro di Medicina della Riproduzione e Infertilità” (C.R.I.) di Catania. “Il Gip ha riconosciuto – scrivono gli investigatori – la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza con riferimento ai reati di falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità e di abusivo esercizio della professione sanitaria, reiteratamente commessi, fino al gennaio 2015, da Carlo Torrisi e Corrado Uccello, nelle rispettive qualità di legale rappresentante della struttura il primo (nonché medico specializzato in ginecologia e ostetricia) e di medico anestesista il secondo.
“In particolare, le indagini coordinate da questo ufficio e delegate alla Compagnia della Guardia di Finanza di Paternò, supportate da intercettazioni telefoniche e ambientali, riscontri documentali e servizi di osservazione, pedinamento e controllo, hanno dimostrato – si legge nella comunicato della Guardia di Finanza – che gli indagati, in concorso con un infermiere al tempo in servizio nelll’Ospedale Santissimo Salvatore di Paternò (Antonio C. Pina, già indagato nello stesso procedimento e sottoposto a misura cautelare personale nell’anno 2015) hanno redatto e sottoscritto i registri di alcuni interventi operatori avvenuti presso il C.R.I. attestando falsamente che erano stati eseguiti in presenza del medico anestesista Uccello, quando, invece, questi era assente ed era stato sostituito dall’infermiere Pino, così tra l’altro concorrendo con questi nel reato di abusivo esercizio della professione sanitario”.
Il sequestro preventivo è stato disposto dal GIp “in quanto è stato ritenuto concreto e attuale, stante la reiterazione delle condotte, il pericolo – scrivono gli investigatori – che la libera disponibilità della struttura in capo al Torrisi potesse agevolare la commissione di ulteriori reati della stessa specie. Unitamente al provvedimento di sequestro è stata disposta dal Tribunale la nomina di un amministratore giudiziario al fine di assicurare continuità alla gestione dell’azienda, ma al contempo di salvaguardare la salute degli ignari pazienti”.
Parlano i legali di Carlo Torrisi, gli avvocati Vittorio Lo Presti e Antonio Lo Presti. “Nell’interesse e quali difensori del dott. Torrisi Carlo responsabile del centro di medicina della riproduzione e fertilità, con la presente nota che chiediamo venga pubblicata a precisazione degli articoli di stampa pubblicati in data odierna relativamente al sequestro del centro suddetto ed ai reati contestati al dott.Torrisi, intendiamo chiarire – scrivono i due difensori – che le contestazioni risalgono al 2015 ed essendo fiduciosi nella magistratura aspettiamo sereni l’esito del processo esperendo,comunque,tutte le necessarie azioni volte a dimostrare l’estraneità ai fatti del dott.Torrisi. Comunque al momento intendiamo precisare – concludono – che l’accusa di esercizio abusivo della professione non si riferisce alla qualifica del dott Torrisi, medico altamente specializzato in materia di infertilità e regolarmente iscritto all’ordine dei medici di Catania, e che il centro continua ad operare serenamente nell’interesse ed a tutela dei pazienti.
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17 Febbraio 2018, 10:51