Sequestri e confische: le mani |sul patrimonio di tre mafiosi

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07 Giugno 2012, 17:57

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Beni per un valore di oltre 1 milione e 300 mila euro sono stati sequestrati e confiscati dalla Guardia di finanza di Palermo. I provvedimenti emessi dalla Corte di appello e dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale si basano sulle indagini del Gico, il gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata. Vengono colpiti i patrimoni di Giuseppe Lo Bue, Giovanni Mannino e Francesco Di Giuseppe.

Lo Bue, 66 anni, originario di Corleone, sta scontando otto anni per mafia. Era uno degli uomini più fidati del padrino Bernardo Provenzano. Gli sono stati sequestrati la ditta individuale che coltiva cereali, tre macchine e conti correnti per un valore di oltre 180 mila euro. Valgono 500 mila euro, invece, il terreno e il fabbricato confiscati a Francesco Paolo Di Giuseppe, 54 anni, affiliato alla famiglia mafiosa di Partinico. Condannato già nel 1979, nel 2006 gli sono stati inflitti altri sette anni di carcere per associazione mafiosa. Scarcerato nel 2009, un anno dopo è tornato di nuovo in cella nell’ambito dell’operazione The End che ha azzerato il mandamento mafioso di Partinico.

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Destinatario, infine, di un provvedimento di sequestro per un valore di circa 650 mila euro, Giovanni Mannino, 60 anni, un uomo d’onore della famiglia mafiosa di Torretta, già coinvolto alla fine degli anni ’80 nell’operazione Iron Tower su un traffico internazionale di stupefacenti, nel 2010 è stato di nuovo arrestato con l’accusa di avere contribuito alla riorganizzazione del mandamento mafioso di Tommaso Natale. al fianco dell’architetto Giuseppe Liga, erede dei Lo Piccolo. Sotto sequestro è finita la ditta Diamant, che si occupa di ristorazione, e la Sanpier Sas locazioni immobiliari. Entrambe hanno sede a Torretta. Ed ancora, una serie di conti correnti e polizze assicurative.

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07 Giugno 2012, 17:57

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