Sequestro a Kalat impianti, Cocina: |”Non dovuto a nostra gestione”

di

06 Luglio 2016, 19:04

3 min di lettura

CALTAGIRONE – Kalat Ambiente SRR s.c.p.a., “Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti”, costituita dai 15 Comuni del Calatino, e che possiede a Grammichele, c.da Poggiarelli, un impianto di compostaggio del rifiuto differenziato organico, gestito dalla società partecipata Kalat Impianti srl, in relazione al sequestro delle aree del suddetto impianto disposto dalla Procura di Caltagirone precisa quanto segue. L’amministratore unico della società controllata Kalat Impianti srl, ing. Antonino Romano, aveva informato, a fine maggio c.a., il presidente di Kalat Ambiente SRR, ing. Salvatore Cocina del ritrovamento, a seguito della esecuzione di lavori di scerbamento del terreno ai fini antincendio, di rifiuto interrato nell’area a verde. Lo stesso ing. Cocina si è recato sul luogo riscontrando, in una trincea di scavo all’uopo eseguita nell’area, quanto riferito.

L’ing. Romano ha pertanto sporto segnalazione in data 3 giugno al Nucleo Operativo di Catania del Corpo Forestale. A seguito della segnalazione, in data 14 giugno 2016, il Nucleo Operativo della Forestale di Catania e l’Arpa di Catania hanno eseguito un sopralluogo e dei campionamenti del terreno, confermando quanto segnalato. E’ stato accertato che un’area di terreno destinata a verde, estesa quasi un ettaro e mezzo, è stata riempita da uno strato di rifiuti di spessore circa 50 cm, ricoperto da uno strato di compost di circa 20 cm. Il rifiuto interrato consiste prevalentemente di materia plastica costituente scarto del processo di lavorazione del rifiuto organico, pertanto esso doveva essere smaltito in discarica e non poteva essere interrato. Il materiale di rifiuto ammonterebbe a circa 7.500 mc e circa 5.000 tonnellate di peso ed avrebbe avuto un costo di smaltimento di circa 400 mila euro. L’epoca dei fatti non è, allo stato attuale, determinato ma non appare recente e cioè ascrivibile all’attuale gestione. I vertici delle due società pubbliche, Kalat Ambiente SRR e Kalat Impianti, hanno tenuto fino ad oggi il doveroso riserbo sui fatti, anche per non influenzare in alcun modo il concomitante periodo elettorale, pur tenendo informati i Sindaci del Consiglio di Amministrazione e quelli del Controllo Analogo e i vertici della Regione.

Articoli Correlati

Venuto a conoscenza dei fatti, il Presidente Crocetta, in considerazione della gravità dei fatti, si è recato sui luoghi per rendersi conto personalmente di quanto venuto alla luce e per esprimere vicinanza agli amministratori delle due società pubbliche, che hanno accertato e segnalato la vicenda, nonché ai Sindaci ed alla comunità del Calatino, parte lesa della vicenda. Oltre al danno ambientale al territorio e di immagine alla società pubblica Kalat Ambiente, appare notevole il danno economico, in quanto bisognerà provvedere alla bonifica ed alla sistemazione dell’area; il costo presunto complessivo a potrebbe superare gli 800 mila euro a carico dei 15 comuni di Kalat Ambiente SRR e quindi dei contribuenti del Calatino. L’ing. Cocina e l’avv. Tambone per Kalat Ambiente SRR hanno già provveduto, in data 5 luglio, a presentare alla Procura della Repubblica di Caltagirone formale e sostanziale querela contro ignoti con riserva di costituirsi parte civile nell’istaurando procedimento penale. Kalat Impianti srl rassicura tutti gli operatori che gli impianti societari di compostaggio e di selezione del secco di c.da Poggiarelli in Grammichele sono regolarmente aperti ai conferimenti e le attività procedono regolarmente nel pieno rispetto delle prescrizioni di legge. Kalat Ambiente SRR e Kalat Impianti esprimono plauso per l’azione tempestiva della Procura di Caltagirone e per i qualificati accertamenti del Nucleo Operativo provinciale di Catania del Corpo Forestale della Regione Siciliana e dell’Arpa di Catania e ringraziano il Presidente della Regione siciliana per la vicinanza manifestata.

Pubblicato il

06 Luglio 2016, 19:04

Condividi sui social