22 Giugno 2009, 13:14
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Immobili, terreni e conti correnti sequestrati dalla guardia di finanza a Salvatore Geraci, 56 anni, bancario e consigliere del comune di Caccamo, arrestato a fine maggio per usura. Le indagini, partite dalla denuncia di un piccolo imprenditore edile vittima di Geraci, si sono allargate fino a verificare almeno un altro episodio di usura, messo in atto con le stesse modalità del precedente. L’inchiesta ha portato la procura di Termini imerese a disporre il sequestro dei beni di Geraci.
La nuova presunta vittima è un imprenditore che ha due supermercati a Caccamo. Secondo la sua denuncia, nel novembre scorso versava in condizioni economiche e finanziarie precarie e si era rivolto proprio Geraci, allora direttore pro tempore della filiale di Caccamo del Banco di Sicilia, per ottenere un prestito di 10 mila euro, anche al di fuori del circuito bancario. Come nel caso precedente, Geraci si sarebbe proposto per fargli il prestito, chiedendo e ottenendo, a titolo di garanzia, un assegno di 10 mila euro in bianco (senza luogo, data e intestatario). In cambio Geraci gli avrebbe dato 9 mila 300 euro in contanti. La scadenza per il ritorno dei 10 mila euro era fissata a un mese e in caso di inadempienze, l’imprenditore avrebbe dovuto corrispondere a titolo di interesse 700 euro al mese (tasso del 90 per cento). In caso non avesse adempiuto, il bancario avrebbe tentato di incassare l’assegno – ben sapendo fosse scoperto – mettendo nei guai l’imprenditore . Il debito fu saldato e l’assegno strappato.
Ma lo stato di difficoltà economica dell’imprenditore continuava così è stato costretto a ripetere “l’operazione extra bancaria” altre tre volte, nel mese di gennaio, febbraio e marzo 2009, per una somma complessiva di 15.000 euro, dovendo nel frattempo corrispondere gli interessi a fronte del primo prestito ricevuto.Intanto gli investigatori verificavano lo stato patrimoniale di Geraci giungendo alla conclusione che fosse sproporzionato rispetto al suo reddito dichiarato al fisco.
Gli elementi raccolti hanno portato il pm titolare delle indagini ad emettere un decreto di sequestro preventivo. scattato fra il 19 e il 22 giugno, che riguarda: una palazzina ad uso abitativo su due elevazioni con annessi garage e magazzini adibiti a negozio a Caccamo (Pa) dal valore commerciale di 600.000 euro circa; un immobile a uso abitativo con terreno a Lascari (Pa) dal valore di 200 mila euro circa; undici appezzamenti di terreno adibiti a seminativo sempre a Caccamo (Pa) da 100 mila euro; due conti correnti, accesi presso il Banco di Sicilia di Caccamo , con relativi dossier titoli per un ammontare complessivo oltre 500 mila euro.
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22 Giugno 2009, 13:14