17 Novembre 2010, 15:01
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Il gup di Palermo Lorenzo Matassa ha condannato con rito abbreviato, rispettivamente a 12 e 8 anni di carcere i collaboratori di giustizia Gaspare Pulizzi e Francesco Briguglio, accusati del sequestro e dell’uccisione di Giampiero Tocco, sequestrato davanti la figlia di 6 anni e poi assassinato nell’ ottobre del 2000. I due pentiti hanno beneficiato della circostanza attenuante concessa per legge ai collaboratori di giustizia. Sono stati loro a consentire agli investigatori di ricostruite movente e responsabili del delitto. Per la vicenda, davanti alla corte d’assise di Palermo, è in corso un altro processo a carico dei presunti mandanti: i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo e il capomafia Damiano Mazzola.
Tocco venne rapito il 26 ottobre del 2000, a Terrasini (Pa), da un commando di killer di Cosa nostra travestiti da poliziotti. L’uomo era in auto con la figlia di 6 anni che ha assistito al sequestro. Nell’auto della vittima erano piazzate delle microspie – era in corso una indagine sulla cosca di S. Lorenzo – che registrarono la drammatica telefonata avvenuta subito dopo il rapimento, fra la bambina, che usò il cellulare lasciato dal padre e la madre. E’ stata proprio la moglie di Tocco a convincere la figlia a “cristallizzare” i suoi ricordi di quel giorno in un disegno finito agli atti del processo. La piccola ritrasse i sequestratori del padre travestiti da poliziotti. Il disegno è stato fondamentale per riscontrare le dichiarazioni dei pentiti. La bambina, ora 16enne, ha anche deposto al dibattimento a carico dei Lo Piccolo. A lei, ai fratelli e alla madre, il gup ha riconosciuto una provvisionale immediatamente esecutiva, a titolo di risarcimento del danno, di oltre 500 mila euro complessivi. Secondo i pentiti Tocco venne fatto uccidere perché ritenuto dai Lo Piccolo responsabile del tradimento e dell’uccisione di Giuseppe Di Maggio, figlio del boss di Terrasini Gaspare e alleato dei capimafia di S. Lorenzo.
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17 Novembre 2010, 15:01