26 Giugno 2023, 05:01
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CATANIA – Un profilo criminale fatto di furti, tentata rapina, lesioni personali e l’appartenenza alla famiglia mafiosa dei Santapaola – Ercolano. Uno stile di vita vicino alla criminalità che continuato nonostante le misure cautelari. Sono i motivi riportati dai giudici del Tribunale di Catania, sezione Misure di prevenzione, nell’ordinanza di sequestro preventivo dei beni ai danni di Alfio Brancato.
I sigilli di sequestro sono stati apposti alla fattoria Etnapark, nella cui gestione Brancato sarebbe stato coinvolto tramite dei suoi familiari e amici prestanome. In particolare, si legge nell’ordinanza dei giudici, a essere interessato dal sequestro è il cento per cento delle quote della società Etnapark srl, ad Acireale; il terreno su cui sorge l’attività, il fabbricato, e tutti i conti correnti collegati.
Il sequestro è motivato dai giudici con il coinvolgimento di Alfio Brancato nella gestione dell’azienda, “nonostante non ne sia socio né vi rivesta alcun ruolo lavorativo”. La società è infatti, prosegue l’ordinanza, intestata a “stretti congiunti, così come a questi ultimi risultano intestati anche il terreno e i fabbricati annessi su cui è stata realizzata la fattorie e le intense attività di compravendita di autovetture che allo stato sembrano doversi ricondurre al proposto”.
L’ordinanza traccia poi un profilo di Alfio Brancato per motivare la richiesta di sequestro dei beni. “Brancato – si legge – è stato condannato con sentenze definitive per numerosi e gravi delitti quali furti, lesioni personali, rapina tentata, appartenenza ad associazione mafiosa”.
In particolare, Brancato è stato arrestato in seguito a un’ordinanza di misura cautelare emessa nel giugno del 2022. In quel caso, “sulla scorta di dichiarazioni di collaboratori di giustizia e all’esito di intercettazioni telefoniche”, Brancato è stato accusato di appartenenza alla famiglia Santapaola – Ercolano, “quale persona – scrivono ancora i giudici – molto vicina a Antonino Patané, accusato di essere il capo promotore della frangia mafiosa di Acireale e Aci Catena”.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Guardia di Finanza, a cui i giudici della sezione Misure di prevenzione si richiamano, Brancato avrebbe avuto diversi contatti con pregiudicati, i quali dimostrerebbero che Brancato avrebbe continuato a sostenere lo stile di vita e i contatti che avevano portato a emettere le misure cautelari nei suoi confronti.
In più, sempre dalle indagini della Finanza sarebbe emersa la “netta sperequazione” tra il reddito dichiarato da Brancato e dagli intestatari di Etnapark, e i consumi avvenuti tra il 2008 e il 2019. In particolare, in quel periodo la realizzazione di Etnapark comportò la spesa di 72 mila euro per acquistare terreno e fabbricato, e di almeno 223 mila euro per lavori di ristrutturazione.
Tutti i beni, scrivono i giudici, “sembrano avere un valore del tutto sproporzionato” rispetto alle risorse economiche lecite sia di Brancato che dei suoi familiari. Per questo, è stata la conclusione dei giudici, vanno sequestrati, dato che “ci sono sufficienti elementi che depongono per una intestazione fittizia di beni”.
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26 Giugno 2023, 05:01