03 Ottobre 2020, 18:29
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PALERMO – Dare vita al “Next generation Sicily”, “un piano strategico chiaro, condiviso e percorribile che permetta di essere proiettati e collegati all’Europa, partendo da quattro assi portanti: investimenti, infrastrutture, digitalizzazione, burocrazia”, affermano i giovani imprenditori siciliani di Confindustria che, oggi, ad Agrigento, presso l’impianto “Empedocle” di Ecoface, si sono riuniti in occasione dell’incontro “Trasformazioni: uscire dal labirinto rompendo gli schemi”.
Non hanno dubbi: “Questa è l’ultima chiamata per la Sicilia – ha detto in apertura dei lavori il presidente Gero La Rocca – e non vorremmo raccontare ai nostri figli, magari fra dieci o vent’anni, che quando eravamo giovani la nostra regione ha avuto l’opportunità di rimettersi in piedi e noi non siamo stati in grado di fare le scelte giuste”. È per questo che gli imprenditori under 40 hanno chiamato a raccolta rappresentanti dei governi nazionale e regionale, economisti, esponenti del mondo delle associazioni, del credito e della cultura, per lanciare un messaggio chiaro e univoco: rimettere i giovani al centro dell’agenda politica, perché “noi – ha detto La Rocca – siamo i primi ad essere stati dimenticati. Siamo stati privati di alcuni diritti sanciti dalla nostra Costituzione, a partire dal diritto alla coesione e alla perequazione”.
“Abbiamo assistito a un disinvestimento progressivo che ha condannato la Sicilia a un crescente ritardo rispetto alle altre regioni d’Europa. Non è più possibile andare avanti così. L’onda d’urto della pandemia ha investito tutti, ma la Sicilia così come l’intero Mezzogiorno, già sfiancati da una erosione economica e sociale permanente, si stanno trovando a gestire una scia di conseguenze pesantissime destinate a durare chissà ancora per quanto tempo”, ha osservato.
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03 Ottobre 2020, 18:29