Servizi socio assistenziali |Ugl: “Organizzeremo un sit in”

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09 Marzo 2015, 18:05

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CATANIA – I lavoratori della societa PFE spa, facenti parte del settore privato ma che espletano le proprie mansioni per il comparto sanitario pubblico presso l’ASP 3 di Catania, da anni lamentano il non corretto inquadramento contrattuale. Il bando di gara indetto il 24 giugno 2012 dalla committente ASP 3 di Catania, aggiudicato dalla società PFE spa, appare sibillino e generico nelle proprie richieste. Infatti l’oggetto dell’appalto è l’affidamento di servizi socio assistenziali, senza però entrare nello specifico delle figure professionali richieste. In realtà, come si evince da capitolato speciale d’appalto alla voce regolamento dei servizi dove dettagliatamente sono elencate le innumerevoli e variegate attività svolte dai lavoratori all’interno dei presidi, almeno tre appaiono le figure professionali richieste, tra cui OSA (Operatore Socio Assistenziale), OSS (Operatore Socio Sanitario) e ASAS (Ausiliario Socio Assistenziale Specializzato).

Questa potrebbe essere una delle motivazioni per la quale la società appaltante PFE spa, non avendo avuto direttive ben specifiche dal committente, abbia pensato bene di estendere un unico contratto per tutti i lavoratori, non tenendo conto delle qualità professionali di ognuno di essi e facendo svolgere in taluni casi mansioni anche non di competenza. Come riferito dal coordinatore provinciale del comparto sanità dell’UGL di Catania, Giorgio Pizzati – lavoratori e sindacati avrebbero sicuramente soprasseduto a questo stato di fatto, visto il momento di crisi economica e lavorativa che l’Italia sta attraversando, se almeno il contratto applicato fosse stato adeguato al tipo di attività in oggetto, mentre i lavoratori sono stati costretti, contestualmente alla firma di assunzione, a stipulare, senza nessuna altra scelta possibile un contratto “multiservizi” adottato dalle società di pulizie per il personale addetto esclusivamente a lavori di pulimento.

Questo in netto contrasto quindi con le altre attività svolte dai lavoratori. E’ da diversi anni che denunciano questa situazione, che appare essere dilagante fra tutte le società e associazioni che hanno avuto in affidamento lavori per conto della sanità pubblica, ma allo stato dei fatti sembra che ci sia la volontà che rimanga inascoltato sia da parte della società appaltante che della stessa committente, tutto questo sotto gli occhi vigili e attenti di chi avrebbe dovuto normalmente controllare. Di fatto, la situazione venutasi a creare, oltre a generare malumore e disaffezione al lavoro sta creando un’insostenibile condizione di disparità di trattamento giuridico ed economico ad esclusivo danno dei lavoratori della PFE spa che si trovano a dover subire una perdita sostanziale di retribuzione oltre a non sentirsi degnamente qualificati in base ai propri titoli e con il continuo assillo e preoccupazione che possano essere impiegati in mansioni non spettanti ma che il contratto sottoscritto prevede.

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In considerazione del fatto che l’importo complessivo a base di gara è di euro 8.424.000 oltre IVA, da distribuirsi nell’arco di due anni, per un monte ore di 234.000, si sarebbe voluto cercare di capire in che quantitativo fossero stati assegnati fra i vari P.O. Sta di fatto che la richiesta ufficiale avanzata dalla segreteria provinciale dell’UGL all’ex commissario dell’ASP di Catania Lia Murè, circa il quantitativo di ore lavorative stabilite per ogni presidio ospedaliero, è rimasta a tutt’oggi anch’essa senza risposta. Sembrerebbe quindi che qualsiasi richiesta avanzata dal sindacato dall’UGL settore sanità, la quale detiene la massima rappresentatività per Catania e Provincia, debba ritenersi normalmente inevasa.

A tal proposito il segretario provinciale dell’UGL Carmelo Urzì, dopo ripetute richieste di trattative ignorate da parte della società in questione volte a stabilire l’adeguato CCNL e la corretta assegnazione dei rispettivi livelli di inquadramento dovuti a tutti i lavoratori, ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della PFE dislocati presso tutti i presidi dell’ASP di Catania. Inoltre, con lettera datata 05/03/2015, invita il Prefetto e il Direttore Generale dell’ASP di Catania ad istituire un tavolo di trattative che coinvolga il committente (ASP di Catania) la ditta aggiudicatrice dell’appalto (PFE spa) e le organizzazioni sindacali rappresentative al fine di definire la questione in oggetto e che in mancanza la UGL si dichiara pronta ad organizzare un sit-in il prossimo 13 marzo, presso la Direzione dell’ASP di Catania riservandosi di indire tutte le azioni sindacali consentite dalla legge per la tutela dei diritti dei lavoratori.

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09 Marzo 2015, 18:05

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