26 Marzo 2010, 17:38
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Dal prossimo primo aprile, la Sicilia rischia di non avere più il servizio del 118, gestito ora dalla Croce Rossa Italiana attraverso la società Sise Spa. La società – che conta 3.300 dipendenti e che ora rischiano la mobilità – è in fase di liquidazione e vanterebbe un credito con la Regione Sicilia di circa cento milioni di euro. È questo l’allarme lanciato oggi dal commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, che ha inviato una lettera all’assessore regionale alla sanità Massimo Russo, al prefetto di Palermo Giancarlo Trevisone, ed al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Un’intesa fra la Croce rossa e la Regione Siciliana dello scorso dicembre aveva fissato al 31 marzo 2010 il termine per il passaggio del servizio ad una società consortile, la Seus, costituita dall’amministrazione regionale per sostituire nella gestione del servizio la Cri. Ma la Seus, secondo quanto scrive Rocca, non sarebbe ancora pronta per il passaggio delle consegne come anche la Cri, però, non è più in grado di continuare a svolgere il servizio perché, sulla base delle intese raggiunte, ha già avviato le procedure di liquidazione. Da qui la lettera che “per evitare un pregiudizio irreversibile alla prosecuzione del servizio” chiede il rispetto degli impegni assunti o propone alla regione la vendita della Sise ad una cifra simbolica di un euro. In caso contrario – annuncia Rocca – “mi vedrò costretto ad informare tempestivamente tutto il personale della situazione le organizzazioni sindacali e a collocare in tempi rapidi tutto il personale in mobilità”.
Rocca sollecita anche il pagamento delle cifre dovute: “Perdura un ingiustificato inadempimento fonte di pregiudizio e gravi danni per la società chiamata a svolgere il servizio in favore della regione”. Fino al 31 dicembre, la Cri ha raggiunto circa 80 milioni di credito, gli altri 20 milioni circa a cui fa riferimento Rocca fanno parte degli ultimi tre mesi. Riferendosi sia ai crediti sia agli impegni per la Sues non rispettati, Rocca commenta: “Alla data odierna il quadro generale è oggettivamente sconcertante”. Dalle parti della Regione, però, i crediti vantati da Cri sono ritenuti tutt’altro che pacifici.
Nei giorni scorsi la Regione ha raggiunto l’intesa con i sindacati sulle assunzioni alla nuova società Seus che prevede una “opportunità occupazionale al personale attualmente occupato a tempo indeterminato alle dipendenze della Sise”. La transizione dei dipendenti Sise (che sono più di 3.0000) dovrebbe completarsi, secondo i piani, entro il 31 marzo. Ma il passaggio prevede per gli ex dipendenti Sise l’accettazione di una somma una tantum e la contestuale rinuncia a “ogni rivendicazione legata al lavoro pregresso”. E cioè anche agli straordinari reclamati dal personale, che da soli ammontano alla bellezza di 37 milioni. La scelta di costituire una nuova società per la gestione del 118 è stata motivata da Russo in questi mesi con la necessità di chiudere la stagione delle spese fuori controllo per le autoambulanze.
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26 Marzo 2010, 17:38