“Sesso a pagamento in via Anselmi”| Chiuso un centro massaggi cinese

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18 Febbraio 2016, 07:00

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PALERMO – Ogni dieci prestazioni una in omaggio. Era una delle “offerte” dell’Oriente Massaggi, finito al centro delle indagini dell’Investigativa del commissariato “Porta Nuova” di Palermo, che ha fatto scattare il sequestro della struttura. Incontri “hot” e rapporti sessuali a pagamento sarebbero avvenuti nei locali di via Rosina Anselmi, un piano terra nei pressi di corso Calatafimi.

L’insegna lampeggiante sempre accesa, collocata all’esterno dell’attività, aveva già insospettito gli investigatori che due anni fa avevano effettuato alcuni accertamenti nell’attività gestita da due cinesi. Questi ultimi erano già rimasti coinvolti nelle indagini su un altro centro, quello di via D’Amelio, dove era scattata la denuncia per sfruttamento della prostituzione. Inoltre, ai due, non era stato rinnovato il permesso di soggiorno.

Da allora le indagini non si sono mai fermate ed hanno puntato ad accertare la reale attività svolta all’interno dei locali, non visibili dalla strada perché coperti da insegne e cartelloni. La polizia, attraverso i pedinamenti e un accurato monitoraggio della zona, ha così constatato che dietro all’insolito viavai c’era una vera e propria attività di prostituzione. A confermarlo sono stati gli stessi clienti, tra cui impiegati e professionisti che arrivavano da ogni parte della provincia e conoscevano ogni angolo del locale. Ad attenderli c’erano sempre ragazze con abiti succinti, luci rosse soffuse, letti matrimoniali e vasche da bagno in rovere, di cui ognuno poteva usufruire sborsando fino a cento euro per ogni prestazione.

In più, una sorta di tessera per la raccolta punti: ogni dieci massaggi hot, uno sarebbe stato gratis. E non mancava la pubblicità, visto che gli annunci e le inserzioni venivano inseriti sia sui giornali cartacei che su siti internet, in modo da ampliare il più possibile il bacino d’utenza. Il passaparola poi, faceva il resto. I numeri di cellulare indicati erano tutti collegati ai due cinesi, compresi quelli di schede telefoniche intestate a terze persone, a loro comunque riconducibili.

La polizia ha inoltre accertato che  la coppia abitava, insieme con due figli nel locale di via Anselmi e che da alcuni mesi veniva ospitata anche una connazionale: a quest’ultima sarebbe stato promesso uno stipendio di mille euro al mese, in realtà mai pagato. I due sono stati nuovamente denunciati a piede libero per sfruttamento della prostituzione, mentre per il centro massaggi a luci rosse è scattato il sequestro.

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18 Febbraio 2016, 07:00

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