25 Febbraio 2016, 20:01
1 min di lettura
PALERMO – Sentenza confermata. La Corte d’appello di Palermo ha condannato a sette anni mezzo di carcere il venticinquenne G.T. di Ribera. Tentò di uccidere la fidanzata minorenne con diciotto coltellate.
Le aveva dato appuntamento per fare sesso al cimitero. La sua furia si scatenò quando la fidanzata gli confessò, davanti alla tomba di un amico comune, di averlo tradito con il defunto.
Colpita al viso, alle braccia e al collo, la minorenne fu soccorsa da due visitatrici e dal custode del camposanto. Il legale della difesa aveva puntato sull’infermità mentale dell’imputato. Un collegio di periti, però, ha stabilito che era capace di intendere e volere. Da qui la condanna, emessa in primo grado dal Tribunale di Agrigento e confermata oggi dai giudici di appello di Palermo. Il legale della difesa, l’avvocato Serafino Mazzotta, attende di conoscere le motivazione della sentenza- ci vorranno novanta giorni -, per fare ricorso in Cassazione.
Pubblicato il
25 Febbraio 2016, 20:01