01 Settembre 2016, 19:37
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PALERMO – Dario Nicolicchia resta in cella. Il gip respinge la richiesta di scarcerazione dell’indagato arrestato con l’accusa di avere costretto la fidanzata sedicenne a prostituirsi con facoltosi clienti.
Non passa la linea difensiva. Uno psicologo clinico interpellato dal legale di Nicolicchia, l’avvocato Cinzia Pecoraro, ha sostenuto in una perizia articolata che l’uomo è affetto anche da una sorta di ‘malattia del sesso’. Sarebbe imbrigliato in quello che gli inglesi chiamano cuckoldismo e che deriverebbe dalle scorie del passato: “L’uomo consapevolmente e volontariamente induce la propria partner a vivere esperienze sessuali con altri uomini, ovvero la tendenza a fare praticare al proprio partner un tradimento assecondato. Solitamente è l’uomo che trae piacere dal vedere la propria donna che compie atti di sesso con altri uomini”.
Da qui una condizione psichica che, aggravata da ansia e depressione, renderebbe lo stato di salute di Nicolocchia incompatibile con il carcere. Secondo il perito di parte, il suo modo malato di vivere la sessualità sarebbe frutto di un trascorso familiare tormentato. Il gip Filippo Serio ha chiesto il parere di un altro esperto che ha concluso in maniera opposta. Nicolicchia può restare in carcere. La sindrome ansioso-depressiva richiede sostegno psicologico con la supervisione di uno psichiatra. Il tutto, però, può essere garantito anche in regime di detenzione.
Nicolicchia, nel corso degli interrogatori davanti al giudice Lorenzo Matassa e al pubblico ministero Claudio Camilleri, ha respinto l’accusa di avere obbligato la ragazza ad avere rapporti a pagamento con diversi clienti. L’avvocato Pecoraro ha pronto il ricorso al Riesame che sarà discusso a metà settembre. Secondo il legale, alla luce anche degli interrogatori resi da Nicolicchia, non ci sarebbero più le esigenze cautelari. L’indagato inoltre è pronto a trasferirsi fuori città.
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01 Settembre 2016, 19:37