25 Maggio 2013, 14:55
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NICOLOSI – “Vogliamo ampliare ulteriormente, nell’interesse del territorio e delle comunità, la sinergia con il Parco dell’Etna. E l’imminente riconoscimento del vulcano nel Patrimonio Unesco, grazie al Parco, ci consentirà di allargare ancora di più il raggio di azione del nostro lavoro di ricerca ”. Lo ha detto Stefano Gresta, presidente nazionale dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, intervenendo al convegno organizzato dall’INGV, Osservatorio Etneo in collaborazione con il Parco, dedicato all’anniversario dei 25 anni di misure GPS sull’Etna, che ha aperto le iniziative della Settimana Europea dei Parchi.
Il livello scientifico e rievocativo dell’evento è stato sottolineato dalla presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia: “Abbiamo pensato di aprire la Settimana dei Parchi con questa iniziativa di così alto profilo dedicata alla ricerca sul nostro vulcano. Quest’incontro è un’occasione importante per celebrare un anniversario significativo per il monitoraggio dell’Etna, ma anche per rinsaldare il forte e concreto rapporto di collaborazione con l’INGV, che è stato ed è fondamentale e crediamo lo debba essere sempre di più in futuro”. La Mazzaglia ha ringraziato il presidente Gresta per il dono di una copia della moneta coniata a seguito dell’eruzione pliniana del 122 a.c.
Moderati dal vulcanologo del Parco Salvo Caffo, i vari interventi hanno fornito un ampio e articolato quadro del monitoraggio del vulcano e di alcuni degli strumenti più importanti per attuarlo. La relazione di Mauro Coltelli (Ingv Catania-Osservatorio Etneo), ha avuto come tema Il vulcano cambia la sua forma; quella di Maria Marsella (Università La Sapienza di Roma), le Tecniche di misura delle variazioni di forma. Giuseppe Puglisi (Ingv Catania) e Giuseppe Nunnari (Università di Catania) sono poi intervenuti su Le misure GPS sull’Etna, storia delle reti e principali risultati; tema dell’intervento di Pierre Briole (Ecole Normale Superiore di Parigi) è stato Uno sguardo dallo spazio. Per il ricercatore francese “l’Etna è unico e meraviglioso per la sua diversità geologica e umana, è un grande laboratorio. Per questi motivi il vulcano siciliano merita ampiamente l’iscrizione nel patrimonio dell’Umanità”.
Tra i presenti, Francesco Impellizzeri in rappresentanza del Dipartimento di Protezione Civile e l’Ispettore Ripartimentale delle Foreste Antonino Lo Dico, con il comandante del nucleo operativo Luca Ferlito, per il Corpo Forestale. Presente anche il presidente della Federazione Mondiale degli Agenti di Viaggio Mario Bevacqua, che ha sottolineato lo straordinario valore, in termini di promozione turistica, del riconoscimento Unesco dell’Etna.
Domani in programma una escursione guidata da Parco e Ingv, aperta al pubblico, attraverso la Pista Forestale Altomontana lungo i vari paesaggi geologici del versante occidentale dell’Etna con vista sui Crateri sommitali. L’escursione sarà conclusa da parte dei soli ricercatori a Monte Nunziata, dove è stata effettuata 25 anni fa la prima misura col GPS e dove si svolgerà una breve cerimonia celebrativa. L’appuntamento per i partecipanti è previsto alle ore 9 presso la sede del Parco, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi (via del Convento 45), seguirà il trasferimento in auto fino all’ingresso della pista forestale.
Sempre domenica per tutta la mattinata e in tre turni (alle ore 9,30, 10,30 e 11,30), la storica sede del Parco dell’Etna, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena (via del convento 45 a Nicolosi), sarà aperta alle visite del pubblico nel campo collezioni e sul sentiero del Germoplasma, grazie alla collaborazione delle SOAT, le sezioni operative dell’Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari del Distretto Etna.
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25 Maggio 2013, 14:55