27 Febbraio 2021, 17:50
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Il comitato #NOIOSPITIAMONONMOLLIAMO, formato da un gruppo di operatori di servizi del settore extralberghiero, con sede a Palermo in Piazza del Ponticello, ha deciso di unirsi spontaneamente, per dare voce a un settore abbandonato dalle azioni di governo predisposte per fronteggiare l’emergenza Covid-19.
Il Covid-19 ha messo a dura prova tutti: dai sistemi sanitari ai semplici lavoratori; dai proprietari di grandi e piccoli centri sportivi ai commercianti; dai ristoratori ai servizi del turismo alberghiero ed extra alberghiero. Lo sanno bene Emanuele Castrogiovanni, Marianna La Monica e Alfonso Lauro, operatori di servizi del settore extra alberghiero, i quali attraverso la formazione del comitato #NOIOSPITIAMOMANONMOLLIAMO, composto da circa 50 persone, hanno cercato di dar voce a un settore escluso in termini di aiuto, opportunità e interventi per fronteggiare l’emergenza.
La chiusura dei confini e l’impossibilità di viaggiare ha determinato un crollo per il settore extra alberghiero, il quale ha subito l’82% in meno di guadagni e di ospiti, composti per la maggiore da stranieri. Per cercare di ottenere un riscontro in termini di ascolto e di aiuto, il comitato ha deciso di scrivere di proprio pugno una lettera da indirizzare al presidente del Consiglio, Mario Draghi, al presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, al sindaco della città di Palermo, Leoluca Orlando, e all’assessore regionale siciliano al turismo, Manlio Messina, per cercare di far luce su l’evidente difficoltà in cui si trova questo settore.
“Pregiatissimo, siamo un gruppo di operatori di servizi del settore extra alberghiero (B&B con e senza p.iva, casa vacanze, affitto turistico transitori, ecc.) unitisi, spontaneamente, nella volontà di non rimanere abbandonati ed esclusi dalle azioni di governo poste in essere per fronteggiare l’emergenza COVID-19. Come settore vorremmo sottolineare il ruolo da protagonisti che tutti noi, come imprenditori, da vent’anni a questa parte, abbiamo avuto nel riqualificare i centri storici delle città e i piccoli centri, mettendo in atto la ristrutturazione di immobili in stato di abbandono ed essendo stati motore e spinta per la riqualificazione di strade o addirittura interi quartieri. […]Dobbiamo riconoscere al vecchio governo nazionale una minima volontà in forma di aiuti economici (3 ristori più sgravi fiscali) per le attività in possesso di p.iva, aiuti lontani dalle ingenti perdite che ognuno di noi ha subito per tutto l’anno 2020 e che continuerà a subire in quanto le previsioni della nuova stagione non lasciano ben sperare.”.
Come si evince da questi estratti della lettera, le parole scelte dai membri del comitato sono state impiegate con l’obiettivo di far volgere lo sguardo verso tutte le attività di servizio extra alberghiero con codice ateco, possessori di partita iva, e senza codice ateco, possessori di un codice fiscale. Il comitato chiede aiuti concreti, aiuti necessari per proseguire la propria attività lavorativa e per risollevarsi dalle difficoltà nate a causa dell’emergenza sanitaria. Gli aiuti economici che il vecchio governo nazionale non sono soltanto insufficienti, ma sono anche aiuti indirizzati alle attività in possesso di codice ateco. Pertanto, il comitato chiede anche di essere riconosciuto come categoria a rischio; chiede più aiuti economici, attraverso l’erogazione degli stessi e la cancellazione della tassazione dell’anno 2020; chiede di far riconoscere alle attività senza partita iva, ma possessori di un codice fiscale, un codice ateco; chiede di essere inserito tra i settori con priorità per la somministrazione del vaccino anti-Covid-19; chiede, infine, che venga programmato un piano di investimenti volti a garantire servizi più efficaci ed efficienti, maggiore sicurezza e ulteriore aumento del livello di competitività della Sicilia.
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27 Febbraio 2021, 17:50