23 Dicembre 2013, 18:41
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PALERMO – Lo scenario è quello consueto di ogni anno, il pranzo di fine anno con i membri della stampa presso la Focacceria San Francesco nel centro città. Per il presidente del Coni, Giovanni Caramazza, quella di quest’anno è però un’occasione particolare per chiarire le recenti voci che vorrebbero alcuni consiglieri regionali pronti a presentare, in assemblea straordinaria, una mozione di fiducia proprio contro quel presidente da loro stessi eletto lo scorso febbraio.
A scatenare il caos mediatico è una mail, presentata lo scorso 15 dicembre all’attenzione non solo di Caramazza anche del presidente nazionale Giovanni Malagò, in cui vengono “disapprovati gli ultimi avvenimenti accaduti nel mondo dello sport siciliano che hanno causato un crollo dell’associazionismo sportivo isolano ed una mancanza di fiducia sulle strategie adottate dal gruppo dirigente del Coni”. Caramazza tiene a replicare immediatamente: “Il lamentato crollo dell’associazionismo è iniziato alcuni anni or sono e se questa tendenza continua è colpa della crisi economica e del conseguente taglio dei fondi e non ritengo che quest’ultimi possano essere imputabili a me”.
Sulla “mancata assegnazione delle risorse” a cui la mail fa riferimento il presidente regionale del Coni risponde con fermezza: “Nel 2013 tutti ricordano le mie strenue lotte miste ad operazioni di tessitura politica per ricostruire un dialogo e la credibilità necessaria a far si che le risorse per lo sport fossero scisse dalla famigerata tabella H. Sul fatto che negli ultimi due anni i contributi sono passati da 12 a 4 milioni di euro e che nel bilancio 2013 il capitolo per lo sport era stato azzerato per poi tornare ad un finanziamento diretto (pari al 2012 e fuori dalla tabella H) nessuno dei consiglieri che chiede la mia rimozione ne fa menzione”.
“Il ‘pasticcio’ – prosegue Caramazza – che viene evidenziato nella nota l’ha creato la Regione, il sottoscritto ha semplicemente addolcito l’amara pillola evitando alle società sportive ed alle loro federazioni di presentare nuove istanze di contributi che sarebbero state comparate con tutte le associazioni che si occupano di sociale, di teatri e di quant’altro, in poche parole nemmeno un euro sarebbe arrivato al mondo sportivo”.
Il rischio paventato dal Caramazza è che circa la metà più uno degli appertenenti alla giunta regionale possano dimettersi: “In quel caso, per statuto, sarei automaticamente sollevato dal mio incarico. Quest’ultimo sarebbe un evento paradossale visto che a livello nazionale il presidente, dopo la sua elezione, può rimanere in carica per 4 anni. A parer mio dietro questa sfiducia c’è la volontà di rimuovere la mia figura promettendo, allo stesso tempo, poltrone importanti nelle varie federazioni sportive della nostra isola”.
“In merito alle attività svolte in questi mio primo anno – conclude Caramazza – posso affermare che il Coni Sicilia, oltre ad aver organizzato gli stessi eventi del 2011, ha presentato progetti europei sullo sport, ha stipulato un protocollo d’intesa con l’agenzia regionale delle entrate, ha costituito la Consulta femminile dello sport e ha elaborato una legge quadro sullo sport. Tuttò ciò con una piccola differenza: nel 2001 il bilancio del Coni Sicilia è stato di 2.520.689 euro, quest’anno di 254.000 euro, appena il 10%”.
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