03 Luglio 2012, 21:11
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Sarà una giornata cruciale quella di domani per la politica siciliana. In programma, infatti, c’è la conferenza dei capigruppo all’Ars che dovrà decidere, tra l’altro, riguardo alla calendarizzazione della mozione di sfiducia, o meglio delle due mozioni, nei confronti del governo di Raffaele Lombardo, Pd, Pdl e Udc nei giorni scorsi hanno manifestato l’intenzione di accelerare e discutere la mozione prima della data del 28 luglio, quando il governatore ha annunciato di volersi dimettere. Se domani i tre partiti confermeranno l’intesa, la discussione della sfiducia potrebbe essere fissata per il 20 luglio, appena otto giorni prima della data delle dimissioni annunciate. “Sarebbe un atto di sadismo politico”, aveva commentato nei giorni scorsi Raffaele Lombardo. Che oggi ha rincarato la dose: “Per me possiamo votare anche il 4 di settembre – ha detto il governatore -. Ai signori capigruppo che domani si riuniranno ho detto: piuttosto che agitarvi tanto, venite e chiedetemi di dimettermi non fra 3 settimane ma subito per votare entro 60 giorni”. Un guanto di sfida agli oppositori, che dovranno trovare in Aula una difficile convergenza tra le due distinte mozioni di sfiducia, presentate da sinistra e da destra al governatore.
Se ne saprà di più domani. Intanto, il clima politico rimane molto caldo e incerto. “Le aziende scappano, i turisti non arrivano, i partiti ballano sul Titanic e Lombardo tiene in ostaggio un’intera regione”, ha accusato oggi il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè, che non ha risparmiato critiche anche a Pd e Pdl. Dal canto suo, il Movimento per l’Autonomia di Lombardo è pronto a passare al contrattacco e annuncia una conferenza stampa di fuoco per domani a Palazzo dei Normanni con il coordinatore regionale, Giovanni Pistorio e il capogruppo Nicola D’Agostino.
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03 Luglio 2012, 21:11