Sfratti a Catania, 1400 |richieste di esecuzione

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08 Marzo 2014, 18:45

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CATANIA – Sono circa 1.400 le richieste di esecuzione tra sfratti per finita locazione e per morosità a Catania. Tra questi ultimi sarebbero da definire quali sono per la cosiddetta “morosità incolpevole” di cui da tanto si discute. Sono tratti da un’elaborazione provvisoria fatta a febbraio 2014 dall’Ufficio Centrale di Statistica del ministero dell’Interno. «L’allarme dato dal Sicet qualche settimana fa – dice Carlo D’Alessandro, segretario provinciale del Sicet Catania – non era e non è del tutto fuori luogo. A tutt’oggi però assistiamo al fatto che non vi è a riguardo nessun riscontro da parte del Comune e da parte della Prefettura che ne avrebbe le competenze». «Riteniamo che le amministrazioni devono a loro volta forzare il Governo centrale – aggiunge D’alessandro – affinché quel poco di finanziamento elargito venga immediatamente speso per bloccare gli sfratti incolpevoli, così come dichiarato. Anche per quanto riguarda la proroga degli sfratti, che da giugno è stata posticipata fino a dicembre 2013, ci si aspettava che contemplasse la morosità incolpevole e per la quale siamo ancora in attesa che il Governo si pronunci. È da anni infatti che i sindacati si adoperano a livello nazionale affinché venga riconosciuta, ma la situazione purtroppo è ancora indefinita».

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D’Alessandro si sofferma anche sulla legge 431/98, in riferimento ai bandi di sostegno per l’affitto per gli anni 2012 e 2013, «per i quali non vi è copertura finanziaria, nulla è stato fatto. Infatti i sindacati dell’inquilinato avevano chiesto con forza una copertura per il fondo sociale sull’affitto, ma nessun riscontro è stato dato a riguardo, con la conseguenza di non poter più disporre dell’ultimo mezzo che era rimasto alla parte più debole degli inquilini. Di contro, la Regione ha richiesto e ottenuto i residui del fondo sociale sull’affitto degli anni precedenti, di tutti coloro che per vari motivi non sono andati a riscuotere il rimborso, per un ammontare di circa 500mila euro. Una somma consistente che l’amministrazione locale non ha saputo bloccare e impiegare, ad esempio, per integrare il fondo del 2011 che a breve sarà in pagamento e per il quale il rimborso per ciascuno sarà costituito sicuramente da una cifra irrisoria se non ridicola». «Per tutti questi motivi – conclude – il Sicet resterà all’erta, come sempre, per monitorare la situazione e per cercare soluzioni, affinché si possa dare risposte ai tantissimi nuclei familiari che ad oggi sono senza un futuro certo e dignitoso. Infatti, giorno dopo giorno, il Sicet di Catania assiste allo sgretolarsi di famiglie che sono allo stremo delle forze e in preda alla disperazione, col costante pericolo che si possa arrivare a una svolta drammatica e a gesti scellerati. È per questo che le istituzioni preposte e di competenza devono intervenire, in breve tempo, per dare riscontri e più certezze a tutti coloro che hanno il sacro santo diritto di vivere dignitosamente».

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08 Marzo 2014, 18:45

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