18 Luglio 2008, 11:57
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La legge del contrappasso non risparmia nessuno. E Sgarbi, che ha sempre sparato a zero contro il matrimonio, ieri da neosindaco di Salemi ha sancito la fedeltà eterna di due giovani, Antonino Abate ed Elena Cammarata, 30 e 25 anni, lui camionista e lei impiegata in un caseificio. L’estroso critico d’arte, tra una sistemata di ciuffo e l’altra, ha proferito la sacra formula per unire gli sposini, ma ha confidato loro e agli invitati che avrebbe voluto cambiare il testo. Probabilmente, conoscendo l’urticante allergia di Sgarbi – come la definisce Felice Cavallaro in suo articolo di oggi sul Corriere della Sera – l’eccentrico officiante avrebbe preferito citare il Gattopardo, il cui protagonista parla del matrimonio definendolo “fuoco e fiamme per un anno e cenere per trenta”.
“Sono molto emozionantissimo”, ha detto lo sposo permettendosi una licenza poetica. E quando è iniziata la cerimonia, Sgarbi ha sottolineato agli sposi che la fedeltà di cui parla il codice sarebbe bene che non fosse un obbligo, “ma una libera scelta”.
E se arriva il mattatore televisivo a fare il sindaco a Salemi tutto cambia, inizia lo show e tutte le donne devono stare in guardia. Il neosindaco già durante la cerimonia di ieri ha puntato la testimone della sposa, un’altra bella dama con tanto di cavaliere a fianco: “Sbrigati a sposarla – ha detto Sgarbi – così fra tre anni, quando vi separate, la restituisci alla libertà”. E sconvolge anche il vescovo di Mazara, monsignor Mogavero, facendolo sorridere e rabbrividire: “Il matrimonio è un ergastolo”. Ma si sa, è Sgarbi. Auguri ai novelli sposi e alla giunta del nuovo sindaco.
di Junio Tumbarello
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18 Luglio 2008, 11:57