Via Furnari, si cercano soluzioni |Incontro con gli abitanti

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17 Febbraio 2016, 10:41

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CATANIA. Aggiornamento: Il vicesindaco di Catania Marco Consoli ha incontrato nella sede del Comando della Polizia municipale una delegazione di una ventina di persone tra gli occupanti dello stabile pericolante di via Furnari sgomberato ieri dalle forze congiunte di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili Urbani. All’incontro erano presenti il comandante dei Vigili urbani Pietro Belfiore, il suo vice Stefano Sorbino e la commissario Rita Calì, il responsabile dell’Ufficio Casa Antonio Iannizzotto e la responsabile dei Servizi sociali Carmela Campione. Presente anche l’avv. Alessandro Pulvirenti che rappresenta molte delle famiglie dello stabile di via Furnari.

“Si è trattato – ha detto Consoli – di un confronto serrato e franco, svoltosi con toni pacati anche perché è stato subito chiaro che l’Amministrazione sta facendo tutto quanto è in suo potere per venire incontro alle esigenze delle famiglie in una situazione in cui andava prima di tutto tutelata la loro sicurezza. Abbiamo confermato che le 53 persone che ne hanno fatto richiesta potranno rimanere nei bed and breakfast, dove saranno loro forniti anche i pasti, per un massimo di un mese. Intanto Mobili e masserizie verranno custoditi a cura del Comune in una struttura idonea. Su richiesta della delegazione i nostri uffici forniranno assistenza burocratica nelle pratiche per la concessione del buono casa, che può essere concesso per un anno ed è rinnovabile per un altro, ma il Comune si farà anche promotore con i privati disposti ad affittare le loro case”. Lunedì prossimo, inoltre, il vicesindaco e l’assessore Angelo Villari incontreranno nella sede dei Servizi sociali l’avvocato Pulvirenti, le associazioni di mediazione abitativa e gli assistenti sociali per avviare la soluzione dei singoli problemi. La Direzione comunale si è impegnata inoltre ad affrontare caso per caso la situazione delle varie famiglie cercando di individuare interventi specifici in particolare per i nuclei familiari con minori al di sotto dei dieci anni. “Penseremo anche – ha concluso Consoli – alla sorte dell’edificio: a metà della prossima settimana presiederò un incontro con assessori Luigi Bosco e Salvo Di Salvo, l’Avvocatura comunale e il Servizio Incolumità pubblica per valutare le più idonee soluzioni per la messa in sicurezza dell’area”.

LA CRONACA. In questo momento stanno cercando di far capire ai rappresentanti dell’amministrazione cosa significa per loro non avere più un tetto sulla testa. Perché, pericolante o meno, quelle di via Furnari, dalle quali sono stati cacciati ieri, per le famiglie che vi abitavano, erano case. Molto più dei B&B dove hanno passato la notte. Sono le famiglie sgomberate dall’edificio alle spalle della via Passo di Aci che, ieri mattina, è stato liberato dalle forze dell’ordine, su ordinanza sindacale.

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Oggi, i rappresentanti delle famiglie rimaste per strada sono al comando della Polizia municipale per discutere la delicata situazione e comprendere quali soluzioni possano essere adottate per il momento. Con loro Matteo Iannitti, di Catania Bene Comune e i rappresentanti del movimento Più case per tutti.

Intanto, chi è rimasto fuori dagli uffici della polizia municipale, racconta la propria storia. Come Maurizio, 28 anni, due figli, sette e due anni, e uno in arrivo entro l’estate. La sua famiglia ha abitato in via Furari per tre anni: “Ogni mese – racconta a LivesiciliaCatania – il padrone di casa – è lui che mi ha dato le chiavi, sottolinea – bussava per prendersi l’affitto, 250 euro, rigorosamente in nero”. Oggi è ospitato, con la famiglia, in un B & B, ma per poche settimane. Nel frattempo, dovrebbe trovare un alloggio.

“Come faccio? – domanda. Con due figli, non posso permettermi un affitto ai prezzi di mercato. Non posso andare a rubare per un diritto che dovrebbe essermi garantito.
Io ho cercato in questi anni, ma non ho bests paga, sono in nero”.
Come Maurizio, la maggior parte delle famiglie. IN AGGIORNAMENTO

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17 Febbraio 2016, 10:41

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