23 Novembre 2020, 06:42
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CATANIA – Un numero di indagati che ricorda i blitz degli anni 90. I carabinieri di Catania, questa mattina, hanno fatto “piazza pulita” dell’intera organizzazione militare di Cosa nostra che controlla il traffico di droga di Catania nella zona di San Giovanni Galermo.
Sono 101 gli indagati (LE FOTO), di cui due minori, che finiscono nella rete dell’operazione ‘Skanderbeg’, collegata allo “pseudonimo” dell’indagato chiave Lorenzo Michele Schillaci denominato “l’albanese”. Schillaci, già conosciuto nei processi Efesto e Ghost, è stato arrestato lo scorso novembre dai carabinieri. Ed è lì che è stata sequestrata la carta degli stipendi e delle estorsioni. Nella bustapaga firmata da Cosa nostra uomini d’onore come l’ergastolano Pietro Puglisi o Rosario Lombardo ‘ u rossu’. In totale 42 nomi per un esborso di circa 40 mila euro al mese da parte della famiglia Santapaola-Ercolano.
Il nome colpito dalla retata è quello del gruppo dei “Nizza”, che ha visto negli anni ai vertici i due uomini d’onore Daniele e Fabrizio Nizza (quest’ultimo pentito) e poi i giovane rampollo Andrea, catturato dopo un lungo periodo di latitanza dai carabinieri. Oggi vecchie e nuove guardie finiscono in carcere. Oltre alle ordinanze che saranno recapitate direttamente in cella.
Un’operazione imponente quella che è scattata stamattina all’alba: oltre 400 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania in campo, che hanno ricevuto il supporto dei militari delle altre province siciliani e dei reparti specializzati dell’Arma (Compagnia di Intervento Operativo del XII° Reggimento “Sicilia”, Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, Nucleo Elicotteri e Nucleo Cinofili).
I carabinieri stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catania, su input della Dda etnea, nei confronti di 99 persone, a vario titolo, per associazione mafiosa, droga e armi. Due sono indagati da parte della Procura dei Minori.
Questa indagine ha permesso di consegnare una fotografia plastica degli aspetti recentissimi dell’impero della droga collegato al gruppo dei Nizza. Due anni fa, Lorenzo Michele Schillaci esce dal carcere e diventa il regista delle piazze di spaccio nel regno incontrastato anche dei Calabretta e Tomaselli, già colpiti da altre operazioni. Sono finiti nei faldoni dell’inchiesta infatti le rivelazioni di Silvio Corra, che si è pentito lo scorso 24 settembre e che avrebbe preso il posto al vertice del gruppo dopo l’arresto di Schillaci. Anche le dichiarazioni di Dario Caruana, proveniente dalle file del gruppo Mirabile di Cosa nostra, hanno contribuito a blindare gli esiti investigativi degli accertamenti (anche tecnici) svolti tra l’ottobre 2018 e maggio 2019.
L’indagine, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Fontanarossa, ha inferto un duro colpo alle squadre che avrebbero gestito 12 piazze di spaccio dislocate nel popolare rione di San Giovanni Galermo, purtroppo storico fortino del traffico di droga catanese. Sette – secondo la mappa fornita dai carabinieri – sarebbero operative tra i palazzoni e gli androni di via Capo Passero, altri due in via Egadi, due in via Pantelleria e una in via Ustica.
Potevano godere di “una propria autonomia” per la gestione organizzativa dei takeaway dello spaccio, ma “agendo” sotto l’effige della famiglia Santapaola-Ercolano i capi-piazza avrebbero avuto l’obbligo di eseguire gli ordini del “gruppo dei Nizza”, che imponeva il rifornimento esclusivo dello stupefacente stabilendo prezzi e quantitativi. Un vero e proprio monopolio come quello creato a Librino e fotografato, sempre dai carabinieri, nell’indagine Carthago di qualche anno fa. Il giro d’affari stimato è di 120 mila euro al giorno.
Le telecamere dei Carabinieri hanno immortalato (VIDEO) anche la potenza di fuoco delle varie squadre. In alcuni filmati sono state registrate mitragliate in aria da parte di alcuni sodali e anche spari di pistola nel corso del Capodanno 2019. Il 31 dicembre 2010, Lorenzo Michele Schillaci, con Mario Maurizio Calabretta e Giambattista Spampinato (questi ultimi responsabili della piazza al civico 81 di via Capo Passero), hanno esploso anche un colpo di kalashnikov durante la presenza di un bambino. Nel frattempo il pusher di turno non fermava la “vendita” delle dosi.
Inoltre, i filmati mostrale “le pause pranzo” con spaghetti mentre si continua a spacciare, oltre a decine e decine di cessioni di droga.
Soggetti destinatari di misura cautelare in carcere:
Soggetti destinatari di misura cautelare degli arresti domiciliari:
Soggetti destinatari di misura cautelare dell’obbligo di dimora:
Soggetti destinatari di obbligo di presentazione alla P.G.:
Soggetti destinatari di misura cautelare in istituto Penitenziario Minorile:
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23 Novembre 2020, 06:42