30 Gennaio 2015, 16:17
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PALERMO – “Siccome non condivido le modalità con cui si sta approcciando il problema ho lasciato i documenti e ho lasciato il consiglio federale. Sicuramente non mi va di stare in un contesto in cui non si vogliono affrontare i problemi seri”. Così il consigliere Figc, Gabriele Gravina, lasciando la sede di via Allegri ‘in polemica’ per come è affrontata la questione legata alla Lega Pro che ancora non ha approvato il bilancio al 30 giugno. “Oggi non c’era un punto all’ordine del giorno – spiega – solamente una comunicazione del presidente federale e io non accetto l’idea che un tema così importante possa essere soltanto oggetto di una comunicazione, cioè una semplice cronistoria dei fatti succeduti dal 15 dicembre al 30 gennaio. Lo ritengo assolutamente offensivo”.
Prosegue Gravina: “la reazione del presidente Tavecchio nei miei confronti dopo queste osservazioni in parte mi feriscono. Il susseguirsi dei fatti e il non agire non dà forza alla federazione. Si è sentito particolarmente offeso nell’averlo chiamato in causa”. Il consigliere quindi commenta la lettera inviata dal n.1 Figc al presidente della Lega Pro Mario Macalli: “Lascio a voi la riflessione: voi pensate che un presidente federale che dà un ultimatum entro il 5 febbraio e il presidente di lega convoca una riunione definendola informale? Se uno vuole discutere problemi fa un’assemblea non riunioni informali”.
Assemblea che Gravina continua a richiedere. “Dimissioni Macalli? Io chiedo il rispetto delle regole, cioè una convocazione dell’assemblea su altri problemi non voglio entrare in merito non è in gioco la revoca o no revoca – aggiunge -. Ci si attacca a tutte scuse risibili che non hanno nessun fondamento perché non si vuole il confronto con le società. Mi dispiace è una violazione dei diritti democratici in capo alle società”. “Gravina faccia pure quello che vuole io ho altri problemi”. Così il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, si limita a commentare le parole del consigliere Gabriele Gravina che ha lasciato il consiglio federale in polemica per come la Figc sta affrontando la questione della terza lega italiana di calcio, che non ha ancora approvato il bilancio al 30 giugno. Macalli, vice presidente vicario della Figc, era entrato in consiglio con un’ora di ritardo, spiegando ai cronisti che ha “problemi a casa”.
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30 Gennaio 2015, 16:17