13 Dicembre 2018, 20:32
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PALERMO – Il via libera è arrivato all’ultimo momento. E con un giallo: al primo voto per l’approvazione è mancato il numero necessario di “sì”. E così, Roberto Di Mauro che presiedeva la seduta, invece di ritenere “bocciato” il ddl, ha fatto ripetere il voto tra le urla delle opposizioni.
Così, tra le polemiche, quando i tempi per fare approdare l’importante disegno di legge sulla Gazzetta ufficiale erano ormai strettissimi l’Ars ha approvato le “variazioni di bilancio”. Una mini-finanziaria che consente di fatto di pagare migliaia di stipendi di lavoratori del settore “para-regionale”.
Per sbloccare la situazione, quando ormai si era fatto molto tardi e si rischiava di non disporre dei tempi tecnici per la promulgazione tempestiva della legge, è servita una conferenza dei capigruppo di due ore. Una lunga pausa dei lavori d’Aula all’Ars, necessaria però per superare l’empasse del voto d’aula sul ddl. Subito dopo l’inizio della seduta era infatti apparso evidente che senza un accordo, la situazione non si sarebbe sbloccata. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che aveva auspicato di poter approvare il ddl già a metà pomeriggio e che più volte in questi giorni ha ribadito la necessità di approvare la norma in tempi brevi “per salvaguardare il pagamento degli stipendi di migliaia di lavoratori”, ha dunque deciso di sospendere la seduta e convocare capigruppo e deputati nella sua stanza.
L’intesa è stata infine trovata su quattro punti: 3 milioni di euro per Istituto regionale Vini e Oli; un fondo di circa 3 milioni per i comuni in dissesto, predissesto finanziario o con stipendi arretrati; 1,7 milioni circa per le Ipab; mantenimento dei fondi per centri antiracket, antiviolenza e per le vittime della mafia per circa 1,2 milioni. Dopo un passaggio dalla commissione Bilancio, l’emendamento è tornato in aula ed è stato approvato. Ma col giallo. Alla prima votazione, quando servivano 25 voti favorevoli, sono arrivati solo “24” sì. E così, il presidente facente funzione, Roberto Di Mauro, ha fatto ripetere il voto: “Ci sono delle irregolarità” ha spiegato tra le proteste veementi delle opposizioni. Alla seconda votazione, ecco arrivare 31 voti favorevoli.
“Voglio ringraziare – ha commentato Miccichè – i deputati della maggioranza e delle opposizioni che, con grande senso di responsabilità, hanno permesso di approvare questo ddl. Poiché sarà possibile pubblicare sulla gazzetta ufficiale le variazioni di bilancio, potranno essere pagati gli stipendi di circa 4 mila precari tra ex PIP, forestali e personale dei consorzi di bonifica, che così potranno trascorrere il santo Natale con serenità”.
“Esprimo soddisfazione – il commento del deputato Udc Vincenzo Figuccia – per il passaggio in variazione di bilancio di un emendamento che contrasta l’idea di una mera proroga e determina invece l’avvio delle procedure per l’ingresso dei soggetti appartenenti al bacino all’interno della Rais – lo rende noto Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue – adesso l’Assessorato, di concerto con le parti sociali e la partecipata regionale, accelerino le procedure per garantire i contratti a questi 2500 famiglie. Dopo 18 anni di lavoro nero – conclude – era giusto porre la parola fine a questa ingiustizia”.
Ma non sono mancate le polemiche nemmeno sul contenuto della “manovrina”. Durissimo il Movimento cinque stelle sulla gestione dei Fondi destinati ai disabili. “Non riuscite a spendere 2,4 milioni di euro dei 5 milioni che avevate stanziato per i disabili in Finanziaria, non gli riuscite a dare i 40 milioni promessi e sbandierati ai quattro venti” l’attaco del deputato grillino Giorgio Pasqua che ha invitato il governo, in dialetto, ad andare a casa. “I disabili – ha aggiunto il deputato – continuano ad essere vittime di attentati e menzogne, come quella dei 40 milioni da destinare a loro, sbandierati da Razza in aula il 28 aprile scorso e mai visti da nessuno. Per non parlare del fatto che il governo continua a farli soffrire in maniera incredibile, visto che ancora aspettano gli assegni di cura da settembre in poi, un tempo che è un’era geologica per chi, come loro, deve affrontare cure e trattamenti spesso costosissimi”. Critico anche il Pd: “E’ inaccettabile – ha detto il capogruppo Lupo – che il governo non abbia accolto la nostra richiesta di confermare i fondi per i diritti dei disabili, che non abbia dato attuazione alla norma per il reddito di inclusione per le fasce più deboli della popolazione, si sia opposto all’incremento delle risorse per i Consorzi di bonifica e che, nonostante i ripetuti e continui impegni del Presidente Musumeci, non abbia ancora presentato legge di stabilità e bilancio di previsione 2019”.
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13 Dicembre 2018, 20:32