09 Aprile 2013, 21:47
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PALERMO – È previsto per domani il parere definitivo della commissione Urbanistica del Consiglio comunale di Palermo sui Prusst, i Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio, che dal 2006 attendono il via libera.
Dei 111 progetti presentati allora, già preliminarmente analizzati dagli uffici tecnici, soltanto una cinquantina ha ottenuto il sì della commissione. Perchè la città nel frattempo è profondamente cambiata e molti progetti non sono più attuabili, anche alla luce dei diversi vincoli urbanistici e ambientali e delle direttive per il nuovo Piano Regolatore Generale che l’Amministrazione sta predisponendo.
Dopo l’ok della Commissione, Sala delle Lapidi sarà chiamata ad approvare la delibera consiliare sui Prusst entro il 31 maggio, ultimo giorno utile per ottenere dal Ministero delle Infrastrutture una proroga di quattro anni per i progetti esecutivi che gli imprenditori sono chiamati a presentare. Quando un progetto Prusst è approvato, infatti, lo Stato raddoppia la cifra stanziata dagli investitori privati. Dopo il voto del Consiglio, e ottenuta la proroga, gli uffici tecnici avvieranno le istruttorie per i singoli progetti, di concerto con gli imprenditori coinvolti. Per i progetti scartati portebbe esserci una seconda chance quando vedrà la luce il nuovo Prg.
Tra le proposte di spicco vanno segnalati tre nuovi parcheggi (uno interrato a piazza Croci, un multipiano a Villa Adriana, a San Lorenzo, e un altro in via Arimondi), la riqualficazione della Stazione Lolli per farne un centro direzionale con uffici e attività culturali, il recupero degli ex Monopoli di Stato e dell’ex manifattura Tabacchi, che diventeranno strutture ricettive con bar e ristoranti. Per il parcheggio di piazza Croci e la manifattura Tabacchi la proposta arriva dal “Gruppo Venti”, capitanato dall’ex presidente dell’Amat Ettore Artioli.
Resta da capire quanti imprenditori risponderanno picche dopo aver atteso tanti anni. All’interno della stessa commissione i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione non hanno saputo indirizzare il proprio parere su una direzione univoca. “Le direttive del Prg sono state tenute in considerazione, come pure i diversi vincoli previsti – sottolinea il consigliere di Idv Pierpaolo La Commare – È vero che sono passati sette anni e molti imprenditori possibilmente si tirerranno indietro, ma tutti avevano diritto a una risposta, anche se negativa. La città ha bisogno di investimenti e noi, recuperando questa vecchia delibera, vogliamo attivare circuiti virtuosi per rilanciare l’economia. Mi preme sottolineare che abbiamo limitato al minimo il consumo di nuovo suolo e, dove questo si verifica, in cambio l’imprenditore è chiamato, secondo quanto prevedono gli stessi Prusst, a realizzare o recuperare un’opera pubblica. Non ci siamo limitati ad avvallare il parere degli uffici tecnici ma abbiamo apportato significative variazioni legate al numero degli anni trascorsi”.
Per il consigliere del Pd Rosario Filoramo, invece, questi progetti “sono anacronistici. Dopo tanti anni – dice – non sappiamo quanti imprenditori siano ancora disponibili nè il Comune nella sua proposta ce lo dice. E poi in quasi tutti i casi si tratta di varianti urbanistiche e io mio chiedo se non aveva più senso aspettare l’approvazione del Prg. La cinquantina di progetti approvati sono fin troppi, alcuni comportano il consumo di nuovo suolo. Non c’è nessuna fretta di approvarli subito, basterebbe dare il via a quelli necessari per ottenere la proroga, ma l’Amministrazione non ci dice quanti debbano essere. Bisogna dare invece la massima attenzione alla tutela del verde, varando solo i progetti che rispettano lo strumento urbanistico e riqualificano per davvero l’esistente. Spero che durante il voto di domani la maggioranza ascolti le nostre obiezioni e che il Consiglio, a seguire, valuti bene caso per caso”.
Dove si è verificata una convergenza tra maggioranza e opposizione, invece, è stato sul Piano Urbano per l’Edilizia Sociale, con il quale “consentiremo alle cooperative titolari di contributi regionali che scadono nel 2013 – spiega La Commare – di utilizzare questi fondi per la riqualificazione di edifici degradati o a rischio crollo nel Centro Storico o per la riqualificazione di ex edifici e capannoni industriali, dismessi da più di tre anni, che si trovano nelle zone D”.
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09 Aprile 2013, 21:47