Si uccide per un sospetto

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13 Agosto 2011, 19:59

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(R.P.) Aveva avuto un bambino da poco, raccontano i colleghi a mezza bocca. Raccontano che fosse un padre e un marito sereno l’ispettore di polizia – era la sua qualifica, secondo le nostre verifiche, corroborate da qualche agenzia – che si è ucciso, schiacciato da quello che oggettivamente resterà un sospetto, sia pure terribile, in questa storia con molte ombre e nessuna certezza. Tutto ciò che si intravvede va maneggiato con estrema cautela, con l’assoluto beneficio del dubbio e con grande rispetto per il dolore.

C’era un’indagine a suo carico per una vicenda di presunti abusi. Era un poliziotto di prima linea, raccontano. Il suo nome era noto ed è stato associato a incarichi importanti. Basta una piccola ricerca per capire che si tratta della verità. I funerali saranno celebrati martedì. 

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C’era, dunque, un’inchiesta a Termini Imerese. Un fascicolo aperto dopo la denuncia presentata dai genitori di una ragazzina, vicini di villino a Cefalù. Secondo quanto raccontano le agenzie di stampa, l’ispettore aveva saputo che erano in corso verifiche su di lui, ma pare che fosse abbastanza tranquillo. Si era consultato con un legale.  La perquisizione e la notifica dell’avviso di garanzia. Sotto controllo la villetta di Cefalù e l’appartamento in cui abitava la famiglia, poco distante dal palazzo di giustizia di Palermo. Sequestrati gli hard disk dei computer e alcuni dischetti e cd rom.
Infine, la tragica decisione, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti: l’uomo ha aspettato che la famiglia partisse per il villino. Poi, si è sparato un colpo. Aveva quarantasette anni.

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13 Agosto 2011, 19:59

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