10 Aprile 2024, 17:34
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PALERMO – Siccità in Sicilia, dagli interventi nelle dighe regionali, alle misure a sostegno degli agricoltori. Ma soprattutto, i vertici di Confagricoltura chiedono di dare il via all’abbattimento selezionato degli animali, stressati dalla carenza di acqua e di “ridurre” il numero delle vacche in base alla “capacità di foraggiamento” delle aziende, quasi azzerata dalle colture cerealicole.
Confagricoltura ha riunito il consiglio direttivo con il vice preasidente Sandro Gambuzza, il direttore generale Annamaria Barile e i vertici delle unioni provinciali siciliane.
Il vertice ha puntato l’attenzione sulla crisi che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura siciliana a causa della siccità. Su questo tema si è sviluppato un dibattito corposo e partecipato da cui sono emerse le proposte che Confagricoltura Sicilia porterà nei tavoli istituzionali sulla crisi idrica. Al primo posto c’è il “completamento e collaudo delle dighe mai messe in funzione” e “l’incameramento delle acque evitando sprechi non sostenibili in considerazione della crisi idrica in corso”. L’associazione chiede anche “l’autorizzazione in deroga alle aziende agricole per la ricerca di risorse idriche tramite perforazioni da utilizzare tramite pozzi per uso irriguo, superando le lungaggini e i cavilli procedurali e burocratici”.
Confagricoltura chiede “l’intervento immediato della Protezione Civile per portare foraggio e acqua alle aziende zootecniche” e la “riduzione straordinaria del numero di vacche, allineandosi alla capacità di foraggiamento disponibile e preservando la salute e il benessere degli animali, abbattendo quei capi che, a causa dello stress idrico, sono affetti da malattie e problemi di produzione”. Nell’elenco anche un nuovo bando sui laghi, gli interventi di riqualificazione delle condutture e la sospensione dei provvedimento Agea e Inps che bloccano l’erogazione dei contributi Pac alle aziende. Tra le proposte anche il riutilizzo delle acque reflue la riattivazione dei dissalatori.
Gambuzza e Barrile hanno assunto l’impegno di “seguire con attenzione l’iter per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica richiesto al governo nazionale dalla giunta regionale siciliana.
“Con il supporto della presenza attiva al nostro direttivo del vice presidente nazionale e del direttore generale – dichiara il Presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona – abbiamo prodotto delle proposte concrete che vogliono essere di sostegno reale all’attività delle Istituzioni, affinché si pongano in essere interventi risolutivi non più rinviabili. La siccità e la gestione delle risorse idrica che fa letteralmente acqua da tutte le parti nella nostra Regione stanno letteralmente soffocando le aziende agricole e zootecniche. Bisogna intervenire, è essenziale che il Governo approvi la richiesta del riconoscimento di stato di emergenza nazionale, prevedendo dei fondi congrui per ristorare le imprese e per gestire l’emergenza”.
“Quello che chiediamo con forza – aggiunge il direttore facente funzioni di Confagricoltura Sicilia, Alessandro Vita – sono una serie di interventi precisi e circostanziati per strutturare un’azione straordinaria, soprattutto da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, per sostenere gli agricoltori e gli allevatori siciliani nel fronteggiare l’emergenza siccità che si aggiunge alla crisi economica, ponendo in essere anche attività che dovrebbero essere ordinarie e che, di fatto, non lo sono state, aumentando la gravità della situazione. Noi, come sempre, facciamo e faremo la nostra parte, dando il nostro contributo in termini di proposte concrete e risolutive e partecipando attivamente al costituendo Tavolo di Crisi sulla siccità presso l’Assessorato”.
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10 Aprile 2024, 17:34