25 Settembre 2024, 17:21
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PALERMO – Siccità in Sicilia, condutture rotte e razionamenti: scattano le indagini a Trapani ed Enna. Cittadini sul piede di guerra.
Una falla nella condotta di Bresciana ha messo in ginocchio Trapani, da due giorni senz’acqua. Gli investigatori stanno indagando per scoprire quali siano le cause del guasto e se ci siano eventuali responsabilità. “In assenza di imprevisti – informa il Comune – i lavori termineranno in serata e successivamente si procederà alla graduale riattivazione dei pozzi per mettere in pressione la condotta e riprendere la distribuzione idrica”.
La procura di Enna accende i riflettori sull’ emergenza idrica che sta flagellando il territorio.
Si tratterebbe di un’indagine esplorativa, frutto anche dell’allarme sociale attorno alla vicenda, evidenziato dalla proliferazione di manifestazioni e proteste di utenti e residenti di Comuni della provincia ennese, esasperati. I temi da approfondire sono tanti.
Da un lato la svolta drastica della fornitura idrica, fino a sette giorni, dall’altro dalle tariffe idriche, al punto che un legale, che ha aderito al Comitato Senz’Acqua Enna, Giampiero Alfarini, asserisce l’esistenza delle condizioni per contestare le bollette, gravate anche dalle cosiddette partite pregresse, al centro di tanti dissensi.
Il comitato di cittadini “Senz’acqua” di Enna ha depositato un esposto in Procura legato all’emergenza idrica.
Secondo i legali del comitato spontaneo, gli avvocati Giampiero Alfarini e Giampiero Cortese, la drastica turnazione, capace di lasciare e secco Enna per 6 giorni e vi sono zone in cui l’acqua arriva a singhiozzo o non esce nemmeno dai rubinetti, può “configurare il reato di interruzione di pubblico servizio”.
Nel mirino c’è AcquaEnna, gestore del servizio idrico, a cui sono rivolte le proteste del Comitato per la tariffazione dell’acqua in bolletta, tra le più alte in Italia. La Procura di Enna aveva già aperto un’inchiesta sull’emergenza idrica e l’esposto del Comitato servirà ad fornire altro materiale ai magistrati per comprendere se sono state commesse irregolarità.
La presentazione dell’esposto era stata annunciata ieri sera nel corso di un’assemblea cittadina organizzata dal comitato e a cui hanno preso parte circa 400 persone.
“Siamo convinti che le gravi inefficienze attuali – spiegano dal Comitato Senz’Acqua Enna – possano configurare il reato di interruzione di pubblico servizio, e chiediamo che vengano individuati i responsabili. L’acqua non è solo un bene primario, ma un diritto fondamentale che deve essere garantito a ogni cittadino”.
E ancora: “Una gestione inadeguata non solo peggiora la qualità della nostra vita quotidiana – insiste il comitato -, ma mina profondamente la nostra dignità. Non ci fermeremo qui: proseguiremo con tenacia questa battaglia per ristabilire il rispetto dei nostri diritti. L’acqua è vita, e il nostro impegno per difenderla sarà sempre più forte”.
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25 Settembre 2024, 17:21