08 Aprile 2024, 17:00
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PALERMO – Un cambiamento climatico “in atto e con il quale dovremo fare i conti”, che ha portato nel 2023 “a una riduzione del 22% delle precipitazioni atmosferiche” in Sicilia: un quadro che per il governatore Renato Schifani “è un po’ critico” ma che, almeno al momento, “non rappresenta una emergenza”. Intervenendo a ‘Timeline’, trasmissione di Sky Tg24, il presidente della Regione Siciliana stempera gli allarmismi relativi all’emergenza siccità.
“Le alte temperature di questi mesi hanno prosciugato gli invasi rendendo la situazione idrica un po’ critica – ancora Schifani -. Vorrei comunque scongiurare gli allarmismi di questi giorni e rassicurare i turisti che vorrebbero venire in Sicilia: non rischiano”. Schifani poi aggiunge: “Siamo pronti a organizzare dei sistemi di approvvigionamento. Non ci sarà una emergenza idrica e non vedo il pericolo di grandi navi cisterna. Attendiamo comunque copiose precipitazioni a maggio che potrebbero allontanare queste paure”.
Il governatore ricorda di avere istituito in questi giorni una task force (“una struttura snella”), per gestire “l’eventuale emergenza, se – precisa – una emergenza dovesse realmente arrivare”. Schifani poi annuncia: “Lavoreremo su u numero sufficiente di nuovi pozzi per garantire l’irrigazione, ma anche per riparare e riattivare alcuni dissalatori”. Schifani annuncia anche un programma a lungo termine attraverso il quale si dovrà “necessariamente mettere mano alla risistemazione di tante dighe rimaste incompiute o inutilizzabili”.
Di una cosa il governatore si dice certo: “Questo stato di cose non potrà continuare. Non staremo fermi. Ho fatto dichiarare alla Giunta lo stato di calamità e chiesto al governo nazionale di condividere questa misura. In questo modo – conclude -, se le cose dovessero precipitare, il governo avrebbe la possibilità di intervenire a sostegno della Sicilia”.
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08 Aprile 2024, 17:00