PALERMO – L’avvocato catanese Pietro Ivan Maravigna è il nome scelto dai deputati dell’Ars per la sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Regione Siciliana. Maravigna è stato eletto a scrutinio segreto e ha ottenuto 37 voti su 65 espressi.
Il messaggio ai deputati di Forza Italia: “Maravigna”
Confermate, quindi, le indiscrezioni lanciate in mattinata da LiveSicilia sulle posizioni di partenza degli aspiranti al ruolo rispetto alla votazione dei deputati. Maravigna, nome caro al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, è stato indicato in un messaggio inviato questa mattina anche ai deputati di Forza Italia dai vertici del partito. Maravigna è stato in passato vice questore della Polizia di Stato e ha diretto il Cda di Soaco, società che gestiva l’aeroporto ragusano di Comiso e che poi fu assorbita dalla Sac.
Tutti i risultati della votazione
Secondo posto per l’avvocato amministrativista Massimo Raffa, nome caro al M5s, già giudice del Cga: per lui 12 voti. Altri due voti sono andati a Ignazio Tozzo, uno ciascuno per Tommaso Calderone e Rosalia Pipia. Le schede bianche sono state 12.
La mossa per disinnescare le tensioni
L’ok di Forza Italia a Maravigna, come anticipato dal nostro quotidiano, puntava abbassare la temperatura all’interno del centrodestra. I meloniani, infatti, non hanno digerito la scelta (nel merito e nel metodo) di Salvatore Iacolino per la guida del dipartimento Pianificazione strategica. L’esito del voto, nonostante qualche fibrillazione interna a FdI dovuta all’ala occidentale del partito che non avrebbe gradito il nome di Maravigna, restituisce comunque un minimo serenità ad un centrodestra che negli ultimi giorni ha vissuto momenti di alta tensione.
L’ottimismo di Schifani
Poco prima dell’aula, il governatore Renato Schifani, intercettato dai cronisti a palazzo dei Normanni, era apparso sereno sul voto dell’Aula: “Sono ottimista sia sul componente della Corte dei conti sia sul parere sul ddl di riforma dello Statuto che prevede l’introduzione della figura del deputato supplente”. L’aula, subito dopo il voto sulla Corte dei conti, ha dato il suo parere favorevole all’introduzione anche nell’Isola della figura del deputato supplente per quei parlamentari che vengono chiamati a fare parte della squadra assessoriale. Voto segreto e risultato fotocopia della prima votazione: 37 voti favorevoli, 28 contrari.
Schifani: “Soddisfazione per la tenuta della maggioranza”
Al termine della giornata, Schifani, sorridente a Palazzo dei Normanni, esprime “soddisfazione per la tenuta della maggioranza”. Il governatore porta a casa due voti favorevoli alla sua maggioranza, il viatico migliore per affrontare lo scoglio della manovra.
Sul voto che dà il semaforo verde alla riforma voluta dai eputati nazionali Lucio Malan e Maurizio Gasparri, però, c’è il fuoco di fila dell’opposizione: “Deputato supplente? Diciamo succube perché sarà sempre sotto scacco dell’assessore che sostituisce – afferma il deputato M5s Adriano Varrica, autore della relazione di minoranza sulla norma -. Questa riforma è ad altissimo rischio di incostituzionalità, visto che il deputato supplente non avrà libertà né autonomia nell’esercizio del mandato, ma sarà vincolato alle decisioni dell’assessore di cui prende il posto e sarà privo di indipendenza e sottoposto a potenziali ricatti politici”.
M5s e Pd contro la riforma
Rincarano la dose il capogruppo M5s Antonio De Luca e il coordinatore regionale dei pentastellati Nuccio Di Paola: “Una norma abominevole, che crea un gruppo di deputati sotto ricatto politico privi di libertà”, afferma De Luca. Per Di Paola si è di fronte “ad un’altra pagina nera dell’Assemblea regionale siciliana”. La pensa allo stesso modo il capogruppo Pd Michele Catanzaro: “Il parere favorevole al ddl sull’introduzione della figura del deputato supplente, al di là dell’aumento dei costi e della chiara matrice elettorale del centrodestra che moltiplica le poltrone, segna uno spartiacque: finisce la nostra autonomia, per la prima volta è Roma a decidere dello Statuto siciliano”.

