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Cambi di casacca: i record di Sala d’Ercole

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31 Agosto 2022, 06:04

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PALERMO – Chi di cambi di casacca ferisce, di cambi di casacca perisce. La storia recente dei gruppi parlamentari all’Ars è stata scandita da numerosi “traslochi” da parte dei deputati siciliani eletti sotto l’egida del partito x e approdati strada facendo al partito y. Sono poche le bandiere nel mondo del calcio che vestono sempre la stessa maglia figuriamoci altrove. Al netto delle scissioni legate a tsunami di carattere nazionale e della sacrosanta assenza del vincolo di mandato, la pratica del cambio di casacca è operazione che lascia spesso perplessi quantomeno gli elettori.

Una carrellata dei cambi di maglia avvenuti nel corso della legislatura che ci lasciamo alle spalle rende l’idea di quanto la pratica sia diffusa in terra sicula. I numeri parlano da soli. Il mosaico dei gruppi parlamentari ha perso ed acquisito tasselli cambiando il volto della geografia di sala d’Ercole varie volte. Due le diaspore più consistenti, vere e proprie migrazioni di massa. La prima è quella legata alla scissione di Matteo Renzi che dà una mazzata al gruppo dem con l’addio di ben tre deputati: Luca Sammartino e Giovanni Cafeo (entrambi qualche tempo dopo aderiranno alla Lega di Matteo Salvini insieme a Carmelo Pullara eletto nelle liste degli autonomisti) e Giovanni Laccoto (che indosserà invece la maglia leghista alle prossime elezioni regionali dopo avere trascorso il reso della legislatura nel gruppo renziano con i sicilfuturisti Nicola D’Agostino ed Edy Tamaio adesso in corsa con i berluscones). I dem passano così da 11 a 7 deputati, ai Renzi’s boys infatti va aggiunta Luisa Lantirei che saluta il Pd per approdare ai lidi di Ora Sicilia e concludere la legislatura nel gruppo di Forza Italia.

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La seconda cesura è lo strappo degli ex grillini (Angela Foti, Elena Pagana, Matteo Mangiacavallo, Sergio Tancredi) che danno vita ad Attiva Sicilia, gruppo che a fine legislatura si federa con Diventerà Bellissima e che alle prossime elezioni regionali correrà sotto la bandiera di Giorgia Meloni. Del manipolo originario faceva parte anche la deputata Valentina Palmieri poi approdata al misto. Alcuni gruppi nel frattempo si sono addirittura passati a miglior vita. E’ il caso di Ora Sicilia con conseguente diaspora dei suoi componenti: Luigi Genovese (eletto in Forza Italia) approdato nel misto, Daniela Ternullo (eletta tra le fila di popolari e autonomisti) transitata nel gruppo azzurro e Toto Lentini (eletto tra i berluscones che dopo un breve soggiorno in Fratelli d’Italia chiude la legislatura sotto l’egida degli autonomisti e che il 25 settembre tenterà di tornare all’Ars candidandosi in Forza Italia).

Tribolate le storie di Forza Italia e Udc che nel corso della legislatura hanno visto andare via e approdare numerosi parlamentari. Lo scudo crociato ha perso Danilo Lo Giudice, il delfino di Cateno De Luca al quale è subentrato, eletto nelle fila dell’Udc poi transitato al misto, Vincenzo Figuccia salito sul Carroccio di Matteo Salvini e Margherita La Rocca Ruvolo transitata in Forza Italia. Gli azzurri hanno visto più volte aprirsi e chiudersi le porte del proprio gruppo, facendo proseliti (il caso di Elio Caputo arrivato a sala d’Ercole in quota FdI-Lega) ma anche perdendo pezzi (Rosanna Cannata transitata a FdI, Orazio Ragusa passato alla Lega e Marianna Caronia eletta tra le fila forziste, poi approdata al Misto che dopo una  breve parentesi nella Lega torna al misto  per poi tornare in Forza Italia e infine  salire nuovamente Carroccio.  Che cosa ci aspetterà al prossimo giro lo scopriremo solo vivendo ma se il buongiorno si vede dal mattino (i salti della quaglia pre elettorali) il futuro non promette benissimo.

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31 Agosto 2022, 06:04

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