PALERMO – C’è una carta, più di altre, che ha sancito l’addio della Sicilia a Cannes, la marcia indietro quando tutto sembrava pronto per La Croisette.
Ed è una carta che smentirebbe la tesi “difensiva” che l’assessore regionale al Turismo Francesco Paolo Scarpinato ha sventolato fin dal primo giorno in cui il giornale “La Sicilia” ha scritto del via libera dell’assessorato al finanziamento di 3,7 milioni di euro assegnato alla lussemburghese Absolute Blue per organizzare gli eventi siciliani al Festival di Cannes.
Il decreto è stato firmato dal dirigente del Turismo ad interim Franco Fazio e dal responsabile del servizio Film Commission Nicola Tarantino. L’atto è del 30 dicembre scorso, ultimo giorno utile per destinare le risorse del Piano Sviluppo e Coesione già deliberate dalla giunta.
Scarpinato, che ieri si è difeso spiegando di essere stato il primo ad avviare un intervento ispettivo, ha ribadito la correttezza amministrativa della sua scelta, nel solco di quanto aveva già fatto l’anno scorso l’assessorato, allora sotto la guida di Manlio Messina, ma con una provvista molto più generosa. A firmare il decreto nel luglio 2021 fu sempre Nicola Tarantino.
È vero che tutto era stato programmato prima dell’arrivo di Scarpinato arrivò alla guida degli uffici di via Notarbartolo a Palermo. Altrettanto vero, però, è che l’assessore ha sottolineato, a garanzia del suo operato, il fatto che la società fosse “titolare in esclusiva del format ‘Woman and Cinema’, nonché dell’organizzazione anche sotto il profilo logistico dell’evento al Festival Internazionale del Cinema di Cannes 2023”.
“Smentita” l’esclusività
L’esclusività, dunque, avrebbe giustificato tutti i successivi passaggi fino all’affidamento milionario. Il presidente della Regione Renato Schifani ha chiesto un parere all’avvocato generale della Regione, Giovanni Bologna. Che ha risposto con una “riservata” dell’11 gennaio, dopo avere analizzato i documenti a disposizione.
Il direttore del Partnenariato del Festival di Cannes, il 4 novembre scorso, scriveva quanto poi è stato ripartito nei decreti dell’assessorato: “La Absolute Blue riveste il ruolo di produttore esecutivo in esclusiva degli eventi organizzati dalla Mastercard Europe, sponsor ufficiale del Festival”.
La “recommendation” francese
Quella del direttore è una “Recommendation” in cui si legge: “Con la presente ho l’onore di raccomandare la società di eventi Absolute Blue che sovrintende alla partnership ufficiale tra MasterCard e il Festival di Cannes… Absolut è stata l’interfaccia di gestione privilegiata tra il marchio e la nostra organizzazione…. la professionalità, il rigore, l’efficienza di Absolute sono qualità che contribuiscono al successo della partnership con i marchi che essa sostiene. Nessun contratto commerciale è stato stipulato tra il Festival di Cannes e Absolute Blue la società è stata ingaggiata dai partner del Festival per implementare la partnership. I contratti di partnership vengono firmati direttamente con i marchi”.
Dunque, quelli di Absolute sono “bravi e professionali”, qualità mai messe in dubbio, ma serve altro per dare il via libera ad una procedura negoziata, cioè un affidamento diretto senza bando pubblico.
Procedura negoziata “non legittima”
Ed ecco la valutazione tranciante di Bologna: “Soffermandosi sembra inequivocabilmente che la Absolute Blue sia certamente un intermediario economico affidabile, professionale, rigoroso ed efficiente, ma tale circostanza non appare risolutiva al fine del ricorso alla procedura negoziata richiamata… dalla documentazione trasmessa, dunque, la società appare priva della necessaria connotazione soggettiva che sola legittima il ricorso alla procedura negoziata”.
L’unica cosa che la società lussemburghese detiene in esclusiva è il marchio “Women and Cinema” legato alla mostra fotografica degli scatti di Moja. Moja e Patrick Nassogne, amministratore di Absolute Blue, sono la stessa persona.
Bologna spiega inoltre nel parere che nulla è stato rivenuto nella documentazione agli in cui si attesti che Absolute Blue sia esclusivista dei servizi che propone. Fra cui l’allestimento di “Casa Sicila” nel prestigioso Hotel Majestic.
Insomma “la procedura negoziata non poteva essere attivata per insussistenza dei presupposti di legge”. Da qui il suggerimento di revocare i decreti in autotutela. Cosa che Schifani ha fatto subito. Le sue parole parole erano state chiare, non era stata “ravvisata piena correttezza”.
Attenzione al volere per forza trovare un capro espiatorio per tutto perchè si finisce come Vladimir Putin che per individuare i colpevoli della fallimentare campagna militare che la Russia sta svolgendo in Ucraina a forza di sostituire decine di generali ritenuti da lui incapaci è arrivato alla fine ad affidare il comando delle operazioni al capo di stato maggiore Gerasimov in persona. E se anche lui dovesse deludere il capo? Nella politica italiana si sta verificando la stessa cosa ed arrivati a questo punto dovrebbe essere Giorgia Meloni a vestirsi d’autorità dando una svolta anche al costo di scontentare i suoi incontentabili alleati perchè gli avvoltoi pronti a fiondarsi sul suo governo sono tanti e già in volo…….
Io mi domando invece di tutte queste inchieste , così che cadono nel nulla nel vuoto , i media palermitani ,tutti non si pongono domande chiare. Premesso che non è il mio stile preferito , anzi tutt’altro , ma perché ad esempio nei giornali tipo libero sallusti- attacca prende di petto le situazioni in maniera netta. Con nomi cognomi e tirando fuori mille domande e mille considerazioni sui personaggi toccati da inchieste tipo questa. A Palermo , tutti nessuno escluso , anche LiveSicilia, in buona compagnia prende sempre tutto alla lontana.
Mi piacerebbe per una volta leggere un titolo e relativo contenuto in cui si accusa in maniera netta chi ha messo il maresciallo in quel posto. Perché nessun giornale scrive che era impossibile mettere un maresciallo a fare l’assessore che le colpe vanno ricercate tra chi ha permesso che una persona senza alcuna esperienza andasse a dirigere l’assessorato al turismo. Ma come è possibile che nessuno si pone domande del tipo : che esperienza ha? Cosa ha fatto prima? Che lavoro svolgeva? Può essere idoneo al ruolo? Aveva esperienza manageriale per gestire un assessorato? Un budget così tanto importante? Chi lo ha messo? Messina?E mille altre! Ecco se io fossi un giornalista scriverei queste cose e non continuare solo a “pestare “ sulle beghe interne , sul far quadrato o ancora peggio sempre a parlare dello scaricabarile tra questo maresciallo giovane giovane senza esperienza e Schifani.
Ponetevi domande , prendete di petto le cose , lo scrivo a LiveSicilia ma l’ho scritto anche al giornale di Sicilia . Noi lettori vogliamo anche questo non solo narrazione di fatterelli ma qualcosa di più. Se poi l’assessore giovane giovane , felice e contento che sogna con il suo nuovo incarico , che è passato da maresciallo ad assessore , non vi rilascerà più interviste , se rimane al suo posto ( io spero ritorni subito a fare il maresciallo e lasci la politica per manifesta….) be pazienza ve ne farete una ragione. Mi auguro che da domani, da stasera cominci un tipo di giornalismo attuale da 2023 e non ancora quello dove non si doveva “disturbare “ il conducente o addirittura nessuno.
Scarpinato non aveva capito che era stato messo lì proprio per dare continuità senza fare troppe domande? Pensava che era lì perché era bravo?
Si fa presto a dire capro. Il penzolante pare sia stato voluto dal cognato d’Italia. E in mancanza di una capra, sino ad ora non se ne ha notizia, non rimarrebbe che un qualche caprone espiatorio per garantire stabilità politica.
Ma per ora nessuno si farà male, ci vorrà del tempo per raffreddare l’ambiente e assistere poi ai primi cambi in giunta.
Queste cose capitano a chi è una brava persona e viene calato nella nostra realtà politica
Ma dici davvero?
Si scoprono i coperchi all’assessorato al turismo…. finalmente!