16 Febbraio 2022, 20:10
2 min di lettura
I numeri degli ultimi giorni confermano quello che tutti sappiamo e che è un bene ricordare. Il Covid è più debole, ma considerarlo sconfitto e abbassare i guantoni sarebbe il modo più sicuro, come è accaduto in altre occasioni, per ricevere un cazzotto in faccia.
Secondo il Dasoe, il dipartimento che segue le strade tortuose della pandemia, le indicazioni dell’ultima settimana presa in esame (7-13 febbraio) confermano la tendenza. Citiamo la nota: in Sicilia c’è stato un trend in lieve diminuzione rispetto alla precedente (settimana, ndr). L’incidenza di nuovi casi è pari a 43.072 (-13.09%), con un valore cumulativo di 891.08/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Siracusa (1.306/100.000 abitanti), Messina (1.115/100.000), Ragusa (1.065 /100.000) e Caltanissetta (976/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 6 ed i 10 anni (2043/100.000 abitanti) e tra i 3 ed i 5 anni (2008/100.000). Per la quinta settimana consecutiva si consolida il trend in riduzione di nuove ospedalizzazioni. Circa tre quarti dei pazienti in ospedale nella settimana di riferimento risultano non vaccinati o con ciclo incompleto. Un panorama che è immutato da tempo e che permette di osservare il fronte del Covid oltre l’altalena dei numeri quotidiani. Scrive il Dasoe nel suo report: “Si conferma pertanto una situazione epidemica acuta nella settimana di monitoraggio trascorsa con una incidenza settimanale stabile e senza ancora una chiara flessione”. Ecco il bollettino delle ultime 24 ore.
I motivi per stare in allerta non mancano. Oggi abbiamo sentito la dottoressa Tiziana Maniscalchi, primario del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo: “(ci vuole) il vaccino universale – ha detto la dottoressa Maniscalchi -. Abbiamo visto, con le seconde dosi, che la copertura della malattia sintomatica, dopo cinque mesi, è del cinquanta per cento, anche se la copertura dalla malattia grave resta buona. L’immunità della terza dose è, di fatto, un punto interrogativo. Non sappiamo quanto durerà e come proteggerà. Ecco perché sarebbe necessario accelerare”.
“Nel target 5-11 anni – riporta il Dasoe – i vaccinati con almeno una dose si attestano al 27, 62 % del target regionale. 55.908 bambini, pari al 17,76%, risultano con ciclo primario completato. Nel target over 12 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano all’89 ,34 % del target regionale il ciclo primario si attestano al 86,79%. Per lo stesso target, il 10,66% del target rimane ancora da vaccinare. Ancora 899.304 cittadini, che possono effettuare la somministrazione booster, non hanno ancora ricevuto la propria dose booster. Complessivamente i vaccinati con dose aggiuntiva/booster sono 2.436.012 pari al 73,04% degli aventi diritto”.
E che i bambini siano un fronte delicato della pandemia è confermato dall’intervista, rilasciata a LiveSicilia.it, dal dottore Domenico Cipolla, primario del pronto soccorso dell’Ospedale dei Bambini: “Occhio ai sintomi. Abbiamo osservato bambini con le convulsioni, in quantità più elevata. E poi c’è il famoso long Covid che provoca stanchezza, difficoltà di concentrazione o conseguenze più serie”. (leggi l’intervista completa)
Pubblicato il
16 Febbraio 2022, 20:10