Sicilia E-Servizi vuole assumere|Mancuso (Pdl): “Decisione illegittima”

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06 Aprile 2011, 12:02

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Sicilia E-Servizi spa, la società partecipata nata nel 2005 che si occupa delle attività informatiche della Regione Siciliana, ancora nell’occhio del ciclone. Formata al 51 per cento dalla Regione e al 49 da privati che fanno capo alle imprese Engineering e Accenture, la società vuole avviare la procedura di “popolamento” con la selezione di circa 250 figure professionali da inserire nella pianta organica ma il Pdl denuncia lo “stravolgimento delle regole solo per spartire posti di lavoro” e annuncia battaglia.

“Abbiamo condotto una rilevazione del personale impiegato al 31 dicembre 2010 – spiega il presidente Emanuele Spampinato a Live Sicilia – e arriviamo a 250 persone, comprese le 12 che sono attualmente stabilizzate. Questo è quindi il tetto massimo che ci poniamo per continuare a portare avanti le nostre attività. In una prima fase la selezione potrebbe riguradare circa 200 persone, con competenze diverse. Prima di procedere dobbiamo però avere il via libera della commissione Bilancio dell’Ars, poi l’amministrazione regionale deve trasmetterci la documentazione. Se non ci saranno intoppi potremmo avviare le selezioni già a metà maggio”. Non si tratterà di veri e propri concorsi pubblici.
“Facciamo riferimento – chiarisce Spampinato – all’articolo 18 della legge 133 del 2008 che regolamenta la selezione del personale nelle società partecipate. Procederemo con la pubblicazione, su quotidiano locali e nazionali, dei profili ricercati; daremo il tempo per mandare i curricula e poi procederemo con la selezione. Tutto nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità”.

L’idea non piace, ma neanche un po’, al Pdl che annuncia la presentazione “di un’ampia relazione sulla società, per mettere in evidenza tutto ciò che non funziona”. “Non possono fare alcuna selezione di personale – tuona Fabio Mancuso – perchè devono fare riferimento al bando del 2005, quello grazie al quale la società è nata. Non possono rifarsi alla legge 133. Il bando prevede un iter preciso, che loro vogliono stravolgere. E poi a cosa serviranno 250 persone una volta che i privati andranno via?” .

Nel bando del 2005 si prevedeva infatti una fase di start-up seguita da una seconda fase con l’uscita del privato, che deve però lasciare in “eredità” know how e competenze per consentire il prosieguo delle attività in modo autonomo. “O forse – aggiunge Mancuso – la Regione vuole perpetrare ancora questo regime di monopolio? Un regime che non ha portato alcun beneficio, basta chiedere ai vari dipartimenti se il famoso software è utile, se ha accelerato le procedure, se è davvero funzionale alle esigenze dell’amministrazione. La relazione redatta e depositata da in commissione Bilancio – sottolinea il parlamentare del Pdl – non solo fa emergere numerose criticità , ma ci consentirà di depositare nella commissione stessa, in tempi brevi, le nostre osservazioni, dove emergeranno in modo cristallino, le ragioni per cui Sicilia E-Servizi è inadempiente nei confronti dell’amministrazione regionale. Non dimentichiamo che c’è sempre un ordine del giorno che porta alla sospensione dei rapporti con la società”.

Sul futuro della società pesa un ordine del giorno
approvato da Sala d’Ercole che obbliga la Regione a “interrompere qualsiasi rapporto con Sicilia E-Servizi”. “In questi mesi – replica Spampinato – abbiamo lavorato a testa bassa per dare risposte esaurienti a tutti i quesiti che ci sono stati posti”.

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06 Aprile 2011, 12:02

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