Sicilia, ecco il fantasma del Covid che può farci ancora paura

Sicilia, quarte dosi a rilento: ecco il fantasma del Covid

Siamo tornati sui luoghi della pandemia. Cosa dicono i numeri e le storie. Sequenziata nuova sotto-variante.
CORONAVIRUS
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Il fantasma del Covid presente è l’hub palermitano della Fiera del Mediterraneo spoglio di persone. Quelli che dovevano vaccinarsi si sono già vaccinati. Le quarte dosi vanno a rilento. Nei viali, un tempo pieni di moltitudini ansiose di mettersi al riparo, non c’è più anima viva. All’ingresso, cortesemente, suggeriscono: “Se vuole, può entrare con la macchina”. Al celebre padiglione 20 ci sono un papà e una bimba. Lei incespica, mentre corre, e cade. Niente di serio, parrebbe, per fortuna. Ma è da raccontare l’uscita simultanea dei medici e degli infermieri che non stavano vaccinando, in quel frangente. C’è spirito di servizio, tuttavia, traspare dall’altro. Questi soldati della Sanità siciliana hanno combattuto una guerra che, ora, li vede in una posizione di armistizio. La velocità dello scatto per il lieve infortunio somiglia all’adrenalina dei militari che erano abituati alle bombe e adesso accolgono lo scoppio di un mortaretto come una novità, nella fortezza Bastiani di lunghissime giornate calde e disabitate.

Ma questa è soltanto una cronaca di passi e sguardi, non il Bignami del ‘Canto di Natale’ o del ‘Deserto dei tartari’. Una passeggiata sul campo di battaglia che appare, appunto, desertificato. E sarebbe un’ottima notizia se il Coronavirus avesse fatto ciao ciao, nel modo più opportuno, congedandosi, con il suo carico di lutti. Il punto è che non sappiamo se sarà così. In un’altra parte del nostro giornale, il commissario Renato Costa lo dice: “Il Covid circola sempre, ma siamo in una fase comprensibile di riflusso. Non se ne parla e chi ne parla viene subito preso per menagramo. I ricoveri sono diminuiti, grazie anche alle terapie domiciliari che portiamo avanti, tuttavia ci sono tanti contagiati che, pur non arrivando in ospedale, stanno male e per tanto tempo”. Significa, in sintesi: è cambiata la percezione, chissà se è davvero l’epilogo. Intanto, è stato sequenziato – fanno sapere dall’ufficio del commissario – qualche caso di BA.5, a Palermo, tra le ultime sotto-varianti di Omicron. Non sono episodi gravi, ma vengono definiti impegnativi.

Nella fase in cui siamo, è possibile che si salti su e si protesti: parlano così, perché l’emergenza porta posti di lavoro, magari stabilizzazioni… Un argomento che abbiamo affrontato. E’ un’osservazione tipica, da siciliani, perché siamo, per fame, abituati a trasferire ogni discussione sulla tavola apparecchiata. E’ normale rifletterci, in una terra in cui ogni goccia di occupazione rinfresca un’arsura secolare. Eppure, nella festa implicita che si celebra, ovunque, per la fine avvertita della pandemia, c’è una potenziale sottovalutazione e c’è una fretta che avrebbe bisogno di maggiori prove.

Il fantasma del Covid passato conteggiava, qui, alla Fiera, migliaia di vaccinazioni al giorno. Ora siamo arrivati a circa settanta inoculazioni quotidiane tra quarte dosi e ritardatari. “Siamo sempre attivi – spiega il dottore Rosario Iacobucci, responsabile dell’hub –. Mentre parliamo, tredici Usca sono in giro per le terapie a domicilio, a Palermo e in provincia, e per controllare l’andamento dei pazienti. Senza questo sforzo, molti che riescono a trascorrere il decorso pandemico a casa, abbastanza tranquillamente, finirebbero in ospedale. Il 2 giugno, in un giorno di festa, abbiamo garantito l’assistenza. Poi ci sono le certificazioni sui contagi, sulle guarigioni… Qualcosa da fare c’è sempre”. E si registra qualche attimo di fibrillazione per i seggi speciali, riservati ai positivi, in vista della campagna elettorale. Il tempo stringe.

Come sarà il fantasma del Covid futuro? Ecco l’ultimo rapporto del Dasoe che raccoglie i dati per l’assessorato alla Salute: “La curva epidemica è stata sostenuta dalle fasce di età infantili e giovanili. L’epidemia, pur mostrando segnali di riduzione, rimane in una fase delicata con un livello ancora significativo di diffusione virale, ma con un netto trend in calo di nuove ospedalizzazioni e proporzioni di casi ospedalizzati molto più contenuta rispetto ai periodi precedenti, in parte spiegata anche dal riscontro occasionale di positività concomitante al ricovero”. E che ci siano meno ricoveri è un merito assoluto dei vaccini che hanno debellato, con l’evidenza dei fatti, le sciocchezze dei No vax.

Ma perfino nelle cifre del Dasoe e nelle spiegazioni offerte si annotano, con un mezzo sospiro di sollievo, raccomandazioni a mantenere la prudenza necessaria. Consigli che sarebbe intelligente tenere presenti per evitare che il fantasma del Covid futuro possa farci ancora paura. (Roberto Puglisi)


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