Energia, 300 pratiche bloccate: la burocrazia paralizza la Sicilia

Energia, 300 pratiche in bilico: la burocrazia paralizza la Sicilia

Le valutazioni di impatto ambientale e le criticità

PALERMO – Ci sono 300 pratiche in bilico, in attesa della valutazione di impatto ambientale da parte dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente. Ad ognuna di esse corrisponde un impianto per la produzione di energia rinnovabile. Si va dalle richieste di piccole società a colossi del settore che hanno scommesso sulla Sicilia.

E sono tutte istanze, molte ferme da anni, a cui si dovrà dare una risposta indipendentemente dal piano energetico di cui la Regione siciliana si è dotata, ma che di fatto non è operativo.

Adottato sì, già dal febbraio scorso, ma non ancora efficace perché va completato e aggiornato. L’obiettivo dichiarato, entro il 2030, è di triplicare la produzione di energia da rinnovabili e dimezzare quella da fonti non rinnovabili. Un giro di affari che uno studio Svimez quantifica in 8,8 miliardi di euro per quasi 20 mila posti di lavoro.

Tra il dire e il fare c’è di mezzo, come sempre, la burocrazia. Serve per prima cosa un regolamento e poi il decreto attuativo che passa dalla individuazione delle aree idonee dove autorizzare gli impianti. Il punto è che il settore è in continua evoluzione. Le regole, italiane ed europee, cambiano in fretta e il piano siciliano pensato nel 2018 probabilmente è già vecchio. Si vedrà.

Intanto c’è una montagna di pratiche da smaltire. Alcune in attesa dal 2019. I tempi medi si attestano sui 15 mesi, contro i 3 previsti. L’assessorato all’Energia ha dato il suo via libera, ma l’ultimo e decisivo passaggio – la valutazione di impatto ambientale – è materia dell’assessorato al Territorio. Quest’ultimo si sta dotando di maggiori uomini e mezzi per smaltire le pratiche. Alla Commissione regionale presieduta da Aurelio Angelini sono arrivate forze nuove. Gli addetti alle pratiche dall’inizio del nuovo anno sono diventati 60.

Non è detto che tutte le istanze ottengano il via libera. Il rischio bocciatura va messo nel conto. La Regione sta realizzando – dovrebbe essere annunciato a breve – un data base delle criticità. E allora si avrà un quadro completo. In bilico, però, ci sarebbero 300 pratiche in attesa di valutazione. Cifra che riguarda il solo settore dell’energia rinnovabile.

Gli ultimi decreti autorizzativi, dunque il via libera, li hanno ottenuti Edison ed Erg. Edison pochi giorni fa ha inaugurato un nuovo parco eolico a Mazara del Vallo. Una potenza complessiva di 45 megawatt in grado di soddisfare i consumi di 50.000 famiglie con una riduzione di oltre 52 mila tonnellate di anidride carbonica immesse nell’aria.

Edison non si ferma. Ci sono cantieri ad Agira e Aidone, in provincia di Enna, dove nei prossimi mesi saranno ultimati due impianti fotovoltaici. E poi ci sono altri sei progetti. La speranza, così dovrebbe essere, è che le bollette dei siciliani diventino meno care. Smarcarsi dal petrolio e dal gas, alla luce del conflitto russo-ucraino, è diventata un’esigenza.

Erg ha ottenuto il via libera lo scorso 20 giugno per due impianti eolici a Salemi-Vita (21 mega watt) e a Castelvetrano- Partanna (54 mega watt). L’ultimo decreto in ordine cronologico è stato emesso in favore della Solar Italy per un impianto fotovoltaico a Vittorio in provincia di Ragusa.

Solo per citare i progetti più recenti e di maggiore portata che attendono il via libera ci sono la centrale idroelettrica che Idrosud intende realizzare tra Polizzi generosa e Castellana Sicula, l’impianto della milanese “Trina Solar Sicilia” a Carlentini, l’impianto di “Erg eolica Tirreno” a Camporeale e della Wind Energy a Racalmuto.

Argomento diviso quello delle energie alternative. Sicindustria chiede un’accelerazione. Legambiente vede di buon occhio gli impianti a condizione che si rispetti il paesaggio siciliano. Il fronte ambientalista non è compatto, però. C’è, infatti, chi si batte ad esempio contro l’impianto di biogas che dovrebbe sorgere a Pozzallo o contro il parco eolico offshore nel Canale di Sicilia.

Quest’ultimo progetto prevede la realizzazione fra il 2024 e il 2030 di un parco a largo delle Isole Egadi, ad opera di Renexia, società del Gruppo Toto.


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