“Nel centrodestra, la banda dei 4: costruiremo una Sicilia diversa” - Live Sicilia

“Nel centrodestra, la banda dei 4: costruiremo una Sicilia diversa”

Musumeci, gli ex alleati, la nuova coalizione e i progetti. Intervista al candidato presidente della Regione Gaetano Armao
VERSO LE ELEZIONI
di
7 min di lettura

PALERMO – “Nel centrodestra prevale una banda dei 4, come ai tempi di Mao, è una maionese impazzita. Stesso discorso nel centrosinistra. La Sicilia ha bisogno di una svolta e con Calenda e Italia Viva abbiamo le idee chiare”. Gaetano Armao, ex assessore e avvocato, non le manda a dire in una intervista senza esclusione di colpi, quando sono trascorse poche ore dalla discesa in campo come candidato presidente della Regione per Azione – Italia Viva – Carlo Calenda. #LIVEREGIONALI2022 – SCOPRI LE ULTIME NOTIZIE CLICCA QUI

Perché questa scelta?

“Il terzo polo è la nuova frontiera della politica italiana, una prospettiva autenticamente riformista, liberal-democratica, che intende proseguire il progetto di Governo di Draghi”

Quali saranno le sue prime mosse?

“Una campagna elettorale, con Carlo Calenda, la squadra di Azione ed Italia Viva, le forze cattoliche, liberali, i movimenti per una Sicilia innovativa, europea, che vuol progredire, alternativa a quei “pezzi” di centrodestra che hanno tentato di fermare le riforme in Sicilia”.

Ma torniamo agli ultimi mesi del governo Musumeci, come sono andate le cose?

“Sono rimasto colpito dal clima di acredine, non senza inaccettabili volgarità, da parte di chi avrebbe dovuto garantire un contegno istituzionale che evidentemente sconosce, nel quale è maturata nel centrodestra la scelta di archiviare il lavoro del governo: esempio ne sono i continui cambi di candidatura. Il centrodestra ha rivelato una profonda divisione, non sulle proposte e i programmi per la Sicilia, ma sugli assetti di potere. Ritengo che in un modello a elezione diretta il Presidente, che ha una legittimazione parallela a quella del Parlamento e il governo, debbano dar riscontro prima di tutto ai cittadini e debbano farlo sulle scelte che adottano, rispondendo sull’esecuzione delle leggi e sulla gestione delle risorse”.

Nello Musumeci, come giudica il suo operato?

“Dopo la disastrosa gestione della sinistra della passata legislatura è stata una risposta di governo, ma il giudizio l’ha dato il centrodestra non ricandidandolo ed è stato un giudizio impietoso ed indecoroso perché fondato sulla motivazione di non aver “passato la palla”. Sarebbe corretto che chi lo ha rivendicato spiegasse quali palle volesse passate e perché. Io ho un giudizio positivo su un uomo integro, divenuto amico, che mi ha consentito di lavorare in autonomia rispondendo dei risultati ai siciliani. Si poteva fare ancora di più. Penso all’intesa raggiunta con il governo Draghi sui 150 milioni per l’emergenza rifiuti a Palermo, i 20 per Catania, gli oltre 100 per comuni siciliani, i 120 per far fronte ai costi energetici e finanziari della sanità siciliana, l’emendamento è stato bocciato su iniziativa di settori del centro destra e del centro sinistra e con il voto segreto dell’assemblea. Si cercherà di riparare con la conversione del decreto legge “Aiuti2”, ho già presentato l’emendamento alla Conferenza delle Regioni per farne una proposta al Governo ed al Parlamento”.

Se ci fosse stato Musumeci ricandidato lei sarebbe sceso in campo?

“L’ho detto con chiarezza, non avrei proposto la mia candidatura. Ma oggi la situazione è diversa, abbiamo assisto a cinque anni di aggressioni al Governo da un centrodestra divenuto una maionese impazzita, dove rilevano più che i problemi dei siciliani le beghe per il sottogoverno. E a un centro sinistra litigioso, pure dopo il rito delle primarie”. #LIVEREGIONALI2022 – SCOPRI LE ULTIME NOTIZIE CLICCA QUI

Schifani?

“Ho un rapporto di correttezza e reciproco rispetto, con lui come come con Caterina Chinnici, non posso che esprimere apprezzamento per le persone. Il problema è se le loro coalizioni continueranno a chiedere loro fedeltà felina o compromessi incompatibili con le alleanze nazionali. Ma questo approccio confusionario e litigioso porta a conclusioni presto fatte”.

Nel centrodestra non c’era la possibilità di cambiare le cose?

“Sono arrivato alla conclusione che il centrodestra siciliano, a causa del prevalere, come ai tempi di Mao, della “banda dei 4” (Micciché, Di Mauro, Stancanelli e Sammartino) sia ormai dilaniato da irrisolvibili lotte intestine come quelle che hanno condotto all’aggressione politica indecorosa nei confronti del lavoro di Musumeci, Razza, Messina, Falcone. Si tratta di un’esperienza a fine corsa. Ritengo chiusa questa pagina, ma i “mandarini della politica” dovrebbero spiegare cortesemente quali proposte hanno fatto per la Sicilia in questi cinque anni! Il centrodestra siciliano è ormai una maionese impazzita. E nel centro sinistra non mi pare che le cose vadano meglio. Non c’è ancora intesa sulla presidenza nonostante le primarie a causa delle profonde divisioni a livello nazionale tra PD e cinque stelle”.

Andiamo alla squadra che la sostiene

“Calenda è una persona innovativa che ha una visione di un Paese moderno, connesso all’Europa, che renda più coesi Nord e Sud, condivido assolutamente il progetto politico del Terzo Polo che ritengo vincente di fronte alle contraddizioni delle coalizioni di centro destra e centro sinistra Davanti a noi si prospetta un autunno pesante, la crescita dell’inflazione, gli effetti prolungati della crisi innescata dalla pandemia, l’incremento dei costi energetici; le refluenze della guerra russo-ucraina imponevano di mantenere la guida sicura del governo al Presidente Draghi. Siamo in una situazione estremamente delicata nella quale occorre grande responsabilità istituzionale e credibilità europea ed internazionale. Quella che all’Italia ed alla Sicilia può dare il terzo polo”.

A proposito. Il voto segreto all’Ars, lei ha lasciato l’aula!

“Esatto, cosa c’è di segreto nelle risorse da destinare all’emergenza sanitaria ed a quella rifiuti? Io ho lasciato l’aula per protesta non solo per la mia città, ma per questo modo di procedere. Finché l’Assemblea regionale non si libererà del voto segreto indiscriminato non sarà possibile migliorare le cose. E’ una pratica insulsa. Chiedo a tutti i candidati di assumere quale impegno prioritario di limitare il voto segreto e prevedere il voto integrato sul bilancio, in blocco, non consentendo emendamenti, tanto meno col voto segreto, sulle singole voci. Il Parlamento, dopo gli indispensabili dibattiti, lo approva o lo boccia”.

Troppi ragazzi sono andati via, spesso in migliori

“Abbiamo iniziato ad invertire la tendenza. La Sicilia è la 4’ economia in Italia per crescita (dati CGIA Mestre) e la 3’ per investimenti, e questo è anche merito del Governo Draghi, delle risorse del PNRR (la Sicilia è la prima per assegnazioni), della riprogrammazione dei fondi per infrastrutture definiti con Mara Carfagna, delle misure di sostegno alle imprese messe in campo in mesi di lavoro nel confronto con le associazioni datoriali, i sindacati, i confidi, i Comuni. Grazie alla collaborazione con il Ministro Gelmini ed il Mef si è potuto rinvenire quasi un miliardo di euro con il quale si sono garantite le risorse per le variazioni di Bilancio 2022, rispettando gli impegni verso tutte le categorie ed i siciliani. E le sinergie con il Ministro Brunetta hanno garantito interventi per il reclutamento di giovani nelle amministrazioni, misure per chiudere la piaga del precariato (a partire dai PIP a Palermo). Ma anche l’attenzione alle misure per la famiglia del Ministro Bonetti”.

Che futuro vorrebbe costruire per la Sicilia?

“Ho dato la mia disponibilità ad una diversa proposta per il futuro della Sicilia, di innovazione, la serietà dell’impegno, la visione di una Regione moderna, europea, che faciliti l’impresa privata che crea occupazione, attragga investimenti”. Il futuro sta in un piano straordinario del lavoro, nelle zone economiche speciali e le compensazioni per l’insularità, l’attrazione di investimenti, nella riforma dell’amministrazione regionale, nella definizione del risanamento economico che ha portato a ridurre il debito regionale di 1,3 miliardi, abbattere le addizionali, dimezzare il prelievo statale sul bilancio, risparmiare circa 700 milioni di interessi e nuove risorse per 3 miliardi per la Sicilia. E nel digitale. Col nostro lavoro la Sicilia è la prima Regione italiana per comuni digitalizzati con banda larga ed ultra larga, il 60%, contro il 30 delle Regioni del Nord”. #LIVEREGIONALI2022 – SCOPRI LE ULTIME NOTIZIE CLICCA QUI

Quindi volete essere alternativi al centrodestra e al centrosinistra?

“Ci presentiamo ai siciliani con questa prospettiva, alternativi ad un modo fare predatorio di certa politica, presente sia a destra che a sinistra, che punta solo alla spartizione delle risorse pubbliche. Quella che ha dato un triste spettacolo in questi giorni – anche qui da entrambe le parti – mentre la gente non può pagare le bollette o i mutui. Quella che cerca, senza ritegno, un Presidente della Regione che sia un “gatto fedele” che “passi la palla””.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI