La Sicilia brucia, Palermo in fiamme: "Servono rinforzi"

La Sicilia brucia, Palermo in fiamme: le fughe, i danni, la paura

LA DIRETTA Ore di paura. L'ombra dei piromani. Favoriti dalle alte temperature.
EMERGENZA INCENDI
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La Sicilia brucia. Si guarda il cielo con preoccupazione, un cielo in alcuni punti denso e lattiginoso, mentre le temperature bollenti, con Palermo che frigge, favoriscono l’opera di eventuali e sempre scellerati piromani. Si va verso la fine di una giornata difficile. I dispacci dell’agenzia ansa offrono un quadro in continua evoluzione, mentre il maxi rogo di Pantelleria è sotto controllo. Noi stiamo curando la diretta, raccogliendo le notizie che arrivano. (nel video di Maurizio Zoppi, l’incendio di Borgo Nuovo)

LA NOSTRA DIRETTA

Ecco le principali notizie e gli aggiornamenti sull’emergenza incendi.

“Bellolampo, rogo sotto controllo”

Alcuni focolai sono divampati nella sesta vasca della discarica di Bellolampo, l’impianto di smaltimento di rifiuti gestito dalla Rap a Palermo. Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’assessore al Territorio Toto Cordaro, i dirigenti dell’azienda Massimo Collesano e Larissa Calì insieme al vicesindaco del Comune di Palermo Maurizio Carta sono nell’impianto per verificare quanto successo. Ci sono anche i vertici della forestale e dei vigili del fuoco “Grazie all’intervento dei vigili del fuoco e i canadair – dicono dalla Rap – la situazione è sotto controllo. I roghi non hanno intaccato l’operatività dell’impianto e anche il Tmb”. Per cercare di contrastare l’incendio sin dalle prime battute è intervenuto il personale della discarica della Rap che ha attivato già da questo pomeriggio tempestivamente le procedure di contenimento e spegnimento delle fiamme. (ansa)

La preoccupazione del sindaco

“La potente ondata di calore di oggi e gli incendi che si sono sviluppati nel pomeriggio nel quartiere di Borgo Nuovo e a Bellolampo richiedono la massima cautela da parte dei cittadini nelle zone circostanti l’incendio, evitando ove possibile di sostare all’aperto”, lo comunica il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. E aggiunge: “Ho personalmente raggiunto il quartiere di Borgo Nuovo dove l’incendio è stato domato e al momento la situazione è tornata sotto controllo, per fortuna non si registrano feriti. A Bellolampo invece servono rinforzi per riuscire a spegnere le fiamme. Ho chiamato il Prefetto per chiedere l’intervento di un ulteriore canadair. Stiamo lavorando incessantemente, insieme al vicesindaco Carolina Varchi e agli assessori Maurizio Carta e Antonella Tirrito, per monitorare l’andamento dei roghi che stanno mettendo a dura prova la città e i palermitani. Ringrazio le forze dell’ordine, in particolare la polizia municipale, i vigili del fuoco, i forestali per il duro lavoro di queste ore nel gestire l’emergenza”.

Disagi per chi viaggia

L’autostrada A19 “Palermo-Catania” è chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, tra gli svincoli di Trabia e Termini Imerese, per la presenza di un incendio ai margini della sede autostradale. In azione il personale di Anas. (ansa)

Incendi a Catania

 Almeno tre incendi sono in corso alle pendici dell’Etna, con operazioni di spegnimento che vanno avanti fin dalle prime ore del pomeriggio. Un rogo ha colpito la zona di Ragalna, mentre altri due incendi si sono sviluppati rispettivamente a Linguaglossa e Castiglione di Sicilia. LEGGI

Incendi e traffico

Brucia la zona dell’autostrada Palermo Catania nel raccordo che da via Giafar porta a Villabate. Le fiamme hanno invaso la zona di via Conte Federico. Il traffico in entrata e in uscita dal capoluogo è bloccato. Lunghissime le code. Anche le vie laterali sono chiuse per l’incendio e il fumo che ha invaso le due carreggiate. Una situazione che va avanti da circa un’ora e mezza. Autostrada bloccata anche sulla Palermo Mazara del Vallo e nella Palermo Sciacca dalle parti di Monreale sempre a causa degli incendi. (ansa)

Problemi di viabilità

La morsa di incendi che serra la Sicilia sta creando problemi alla viabilità. Ecco i tratti critici.

Piove cenere

A Palermo piove cenere, uno ‘spettacolo’ inconsueto che è visibile da diversi punti. E’ l’effetto degli incendi tra città e provincia.

Un giorno di incendi

E’ un bollettino lunghissimo quello di oggi per vigili del fuoco e forestali per fare fronte a decine di incendi divampati a Palermo e provincia. I canadair insieme alle squadre antincendio sono interventi a Bolognetta, Montemaggiore Belsito in contrada San Giovanni, a Portella della Ginestra a Piana degli Albanesi. Incendi anche a Piano dell’Occhio e Valle Presti Monreale, a monte San Calogero a Caccamo, Belmonte Mezzagno e Calcerame a Montelepre. A Misilmeri ha preso fuoco un serbatoio Gpl. Altri incendi sono stati registrati sulla Palermo-Sciacca, nella zona di San Giuseppe Jato, e lungo l’autostrada Palermo-Catania, all’altezza di Villabate, dove sono andate a fuoco le sterpaglie che costeggiano l’autostrada. Per un’ora l’autostrada è rimasta chiusa. (ansa)

‘Fate presto’

“E’ un’ora che brucia la zona di Borgo Nuovo (nella foto), ma ancora non abbiamo visto nessuno. La situazione è drammatica. Se non arrivano i canadair le fiamme arrivano nelle abitazioni. Sono anni che non assistiamo ad una situazione così grave. Vi prego intervenite fate qualcosa”. I residenti nella zona di Borgo Nuovo a Palermo lanciano l’allarme chiedendo “interventi immediati. “Servono subito i mezzi aerei – affermano – sappiamo che ci sono altre situazioni pericolose oggi. Ma qui è davvero un dramma. Abbiamo visto tanti lasciare le case. Fate presto”. L‘autostrada A19 è provvisoriamente chiusa al traffico, in direzione Catania, tra via Giafar e Villabate, per la presenza di un incendio ai margini della sede autostradale. In azione il personale di Anas. (ansa) IL VIDEO DA BORGONUOVO

Palermo nella morsa del fuoco

Mentre bruciano le colline attorno a Palermo un altro fronte è divampato tra Torretta e Carini. I roghi minacciano alcune abitazioni. I vigili del fuoco e i forestali sono tutti impegnati per cercare di arginare gli incendi. Fiamme anche a Piana degli Albanesi. Sono diversi gli ettari distrutti dai roghi. (ansa)

Palermo, fuga dalle case

Bruciano la provincia di Palermo e il capoluogo siciliano. Le fiamme sono divampate in zone vicine a delle abitazioni del quartiere Borgo Nuovo. Alcuni residenti hanno abbandonato le loro case per precauzione. Tra loro anche le suore minori di San Francesco che hanno una sede in via Bronte. Sono diversi gli incendi divampati in centri della provincia alimentati dal vento di scirocco. (ansa)

E… il ristorante chiude

Fa troppo caldo, ristorante chiude a Palermo e avvisa clientela. “Il ristorante Disiu Officina della Pizza comunica che questa sera rimarrà chiuso perché le temperature di oggi non ci permettono di lavorare in condizioni idonee quindi ci vediamo domani. Grazie per la comprensione”, scrivono sui social i titolari. E’ l’effetto delle altissime temperature in provincia di Palermo, intorno ai 40 gradi. Una situazione appesantita dai tanti incendi che da questa mattina stanno divampando in diversi comuni. (ansa)

Fronti del fuoco a Palermo

Notte di incendi per lo scirocco, il gran caldo e gli incendiari in provincia di Palermo. Tutte le squadre dei vigili del fuoco e della forestale sono impegnate su diversi fronti. Le fiamme hanno divorato ettari di vegetazione a Montemaggiore Belsito, Terrasini, Cinisi, a Buonfornello a ridosso dell’autostrada Palermo-Catania, Corleone e lungo l’autostrada A 29 Palermo-Mazara del Vallo. Incendi ancora a Capaci, Carini e Cerda. Due squadre sono state mandate da Palermo per rinforzare le squadre del comando di Trapani impegnate tutta la notte nell’incendio di Pantelleria. (ansa)

Rogo a Messina

Un vasto incendio è divampato in contrada Saia, nelle campagne attorno a Reitano, nel Messinese. Nella stessa zona si erano sviluppati nei giorni scorsi altri roghi, come questo di origine dolosa. I vigili del fuoco e gli uomini della Forestale sono stati appoggiati da un canadair e da un elicottero. Molte residenze, minacciate dalle fiamme, sono state evacuate. Devastati ettari di macchia mediterranea e uliveti. (ansa)

L’inferno di Pantelleria

“Fiamme altissime che tagliavano le campagne e lapilli lanciati a distanza. Di notte l’incendio di Pantelleria ha portato alla mente scene da eruzione laviche, come quelle dell’Etna”. E’ la sensazione espressa dal sindaco Vincenzo Campo facendo un quadro della situazione nell’isola con l’ANSA. L’agenzia ha raccolto anche la testimonianza dell’ex calciatore, Marco Tardelli, sull’isola, con la compagna, Myrta Merlino. “In 15 minuti si è scatenato l’inferno – ha detto Tardelli -, siamo stati velocissimi a scappare e quindi non posso dire di avere avuto paura per noi: ma per la casa sì e invece è un miracolo che è ancora qui, intatta”. “Questa è solo una piccola parte della devastazione qui a Pantelleria. C’è un dolore indescrivibile”. Così in un tweet Myrta Merlino, che ha pubblicato una foto. IL VIDEO

Incendi dolosi e danni

L’Italia brucia con 6 incendi su 10 che sono colpa dell’uomo spesso all’opera con un vero e proprio disegno criminale per incenerire migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea facendo salire il conto dei danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo con in media più di cinque grandi roghi ogni giorno dall’inizio dell’estate. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Effis in riferimento al vasto incendio probabilmente doloso scoppiato sull’isola di Pantelleria. In generale ci vogliono in media almeno 15 anni per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni di oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici, riferisce Coldiretti. In un’Italia spaccata in due dal meteo, “le devastazioni dei roghi si aggiungono ai danni all’agricoltura causati da siccità e maltempo che hanno già superato i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale”, evidenzia Coldiretti sottolineando che “le alte temperature dell’estate 2022 e la scarsità di precipitazioni hanno inaridito i terreni favorendo l’innesco delle fiamme nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati a causa della chiusura delle aziende agricole che non possano più svolgere una funzione di controllo e monitoraggio per intervenire tempestivamente”. (ansa)


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