“Sicilia laboratorio per i Popolari | Musumeci può dare una spinta”

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24 Novembre 2018, 06:30

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PALERMO – Saverio Romano chiama alla carica i suoi. L’evento è in programma oggi a Cefalù. Si chiama Idea Popolare, mettendo insieme nel manifesto i simboli del Cantiere Popolare, il movimento politico dell’ex ministro, e Idea Sicilia, quello di Roberto Lagalla, altro protagonista della kermesse. Un appuntamento che chiama a raccolta amministratori e simpatizzanti di quell’area post democristiana che alle ultime Regionali ha mostrato una certa vitalità e che ora si incontra, anche con un occhio alle prossime Europee.

C’è ancora spazio per il centro in questo Paese dei populisti?

“Con una battuta potrei dire che giunti al bivio abbiamo scelto di tirare dritto per la strada che noi riteniamo maestra. Tenga conto che in Italia non c’è soltanto la nostra aggregazione centrista,ce ne sono altre, e soprattutto c’è Forza Italia, l’unico partito presente nel Partito Popolare Europeo. L’esperienza che abbiamo fatto mettendo insieme le diverse esperienze di estrazione popolare ha pagato lo scotto alle ultime Politiche di essere nata all’ultimo momento. Ma ora il quadro è cambiato”.

Come?

“Si è affermata l’idea in questo governo che si può fare a meno dell’Europa. Anche la moneta unica è diventata oggetto di dibattito. Noi diciamo con molta fermezza che siamo europeisti e siamo nel solco del popolarismo europeo. E vogliamo lavorare con coloro che vedono in questa prospettiva politica il futuro dell”Italia”.

Un politico che con lei ha lavorato alle ultime iniziative centriste come Raffaele Fitto ha fatto una scelta in vista delle Europee, quella di lavorare a un contenitore conservatore con Meloni, che non mi sembra collegato all’idea popolare.

“Nel corso delle prossime settimane, dei prossimi mesi possono cambiare molte cose. Però parto da un dato: Raffaele Fitto già da tempo non è nel gruppo dei Popolari europei ma in quello dei Conservatori. Per lui quindi è naturale dialogare con una forza politica, Fratelli d’Italia, che ha i Conservatori e non il Ppe come forza di riferimento. Lui non sta tradendo il suo percorso, ma nemmeno io. Il mio movimento ha sempre avuto il ‘popolare’ di mezzo. Noi vorremmo che questa iniziativa politica che è nazionale andasse oltre queste sigle, mettendo gli italiani davanti a una scelta, di rafforzare l’Ue andando verso gli Stati Uniti d’Europa. È l’obiettivo che ci vogliamo porre e a me sembra che anche Berlusconi si stia muovendo in questa direzione”.

Quindi Forza Italia resta il vostro primo interlocutore?

“Oggi c’è un passaggio che ovviamente ci vede insieme per come storia. Si è aperto un confronto insieme all’Udc e a Forza Italia, e io credo che di questo percorso possa far parte anche il movimento del presidente della Regione, che al suo interno ha diversi popolari come Giusy Savarino”.

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E il rapporto con la Lega?

“Se continua a stare con il Movimento 5 Stelle è difficile recuperare i valori del centrodestra. La Sicilia è un bel laboratorio: seppure ha una guida a destra come Musumeci ha una trazione centrista perché i partiti moderati hanno una grande maggioranza. A me sembra che Musumeci sia una persona che potrebbe dare una spinta forte nell’aggregazione di questo polo che guarda all’Europa per cambiarla, migliorarla e farla diventare un’Europa dei popoli e degli Stati”.

Lei ci crede che alla fine, politicamente parlando con una battuta, Musumeci ‘morirà democristiano’?

“Credo che le sfide che ci presenta la storia vadano affrontate con spirito nuovo. Ognuno porta un suo modo di vedere la società. Quando si tratta di persone che hanno buon senso e hanno a cuore il destino del proprio Paese, si può trovare un punto di intesa. Non vedo nulla di strano che la Sicilia possa essere laboratorio. Non dimentichiamo che Miccichè è sempre stato molto chiaro e ha definito i confini della scelta del suo partito dentro l’ambito dell’antipopulismo del Ppe. Del resto anche il ruolo che Berlusconi ha assegnato a Tajani lo conferma”.

In questa manifestazione che avete organizzato il Sud è il tema centrale. Parliamo del grande dimenticato di questi tempi?

“Il Sud e poi la Sicilia che ha una sua peculiarità. Ci sono analisi veramente raccapriccianti che riguardano la povertà minorile. I dati Svimez ed Eurispes dicono che tanti bambini non frequentano la scuola. Se non teniamo conto di questa fascia di popolazione che è il nostro futuro… Dobbiamo pensare alle persone che hanno grande disagio e non hanno forza elettorale. La Sicilia, certo, sconta anche il disastro di cinque anni di Crocetta ma ha problemi endemici che non riescono a trovare soluzione. Per questo diamo tutto il supporto a questo governo regionale che sta lavorando nella direzione giusta. Lascerà una Sicilia migliore tra cinque anni, ne sono convinto”.

Ultima, ineluttabile domanda: lancerete la vostra candidatura alle Europee?

“Tra di noi più che di candidature interessa indicare una prospettiva politica. Alle Europee sicuramente saremo in campo perché per noi questa è una battaglia importantissima in questo momento della storia”.

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24 Novembre 2018, 06:30

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