24 Ottobre 2011, 16:50
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La commissione parlamentare sugli errori sanitari presieduta da Leoluca Orlando ha presentato la relazione sullo stato della sanità calabrese. Ancora presto, invece, per avere i dati sullo stato dell’arte in Sicilia. L’unico elemento certo fornito dalla commissione, che sta adesso lavorando sulla sanità dell’Isola, riguarda i casi di presunta malasanità. Come lo scorso anno, infatti, la Sicilia rimane fanalino di coda del Paese, confermando il penultimo posto subito prima della vicina Calabria.
“Gli ultimi dati sui casi arrivati all’attenzione della Commissione – scrive l’organismo parlamentare – confermano la difficile situazione sanitaria riscontrabile in Sicilia, che nella triste classifica dei casi di malasanità, continua a collocarsi al secondo posto”. Dal lontano aprile 2009, mese in cui è stata istituita la Commissione, al 30 settembre, sono stati 470 i casi di malasanità a livello nazionale (che in 329 casi si sono conclusi col decesso del paziente), tra presunti errori e altri tipi di criticità, su cui la Commissione ha chiesto documentazioni e relazioni. Tra i casi nazionali, gli episodi che si sono verificati in Sicilia sono stati 91. Per ben 66 volte, stando ai dati ufficiali forniti dalla Commissione, hanno avuto come esito il decesso del paziente.
“La maggior parte delle vicende riportate – scrivono ancora dall’organismo presieduto da Orlando – si riferisce a presunti errori sanitari, 57 con 39 decessi, mentre il resto dei casi (34 con 27 decessi) comprende episodi differenti e criticità di vario tipo: dalla lite tra i due ginecologi di Messina alle irregolarità nei concorsi”. Dalla Commissione tengono infatti a precisare che non tutti i casi di presunta malasanità sono addebitabili a una diretta incapacità professionale del personale medico. Molti episodi sono causati da una carenza di strutture e di servizi negli ospedali italiani.
Orlando ha inoltre voluto puntare il dito contro lo spoil system diffuso nel sistema sanitario: “Pratiche purtroppo diffuse di selvaggio spoil system rischiano di indurre l’operatore ad essere più preoccupato di non creare problemi al manager o al politico che procede alla nomina, piuttosto che provvedere, in condizioni di sicurezza per sé e per i pazienti, allo svolgimento della propria attività istituzionale”. Secondo Orlando è necessario “superare il clima di preoccupazioni e paure diffuso tra i professionisti della sanità ed evitare esempi controproducenti di difesa corporativa” per arrivare a un corretto funzionamento del sistema assistenziale.
La replica di Russo: “Quali fonti?”
“Spieghi il presidente Orlando da quali fonti ha attinto i dati per stilare la sua classifica della malasanità e con quale metodologia ha verificato i presunti casi. Spieghi se ha semplicemente tenuto conto delle denunce dei cittadini, che hanno trovato spazio sui giornali, o se ha seguito il protocollo nazionale sugli ‘eventi sentinella’”. Lo dice l’assessore regionale per la Salute della Regione siciliana, Massimo Russo, commentando le dichiarazioni del presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, Leoluca Orlando, secondo cui Calabria, Sicilia e Lazio farebbero registrare il maggior numero di casi di presunta malasanità. “Spieghi ancora quali casi da lui citati hanno poi trovato riscontro nell’azione della magistratura – continua – per l’esistenza di rilievi penali, quali conseguenze hanno avuto sul piano amministrativo e disciplinare. Spieghi, infine, cosa ha fatto in concreto la sua commissione per accertare la fondatezza dei presunti casi di malasanità e renda noto quali iniziative di sua competenza sono state poste in essere per contrastare cause e responsabilità di eventuali errori sanitari nelle strutture pubbliche e private”. Per l’assessore Russo “ancora una volta il presidente Orlando dà un’informazione istituzionalmente non corretta che rischia di alzare polveroni mediatici, ledendo il principio della lealtà istituzionale”.
“Su questo modo di agire già la Conferenza Stato Regioni – precisa – era intervenuta con fermezza contestando la metodologia seguita dalla Commissione d’inchiesta e sottolineando il pericolo di ‘allarme sociale’ provocato da simili esternazioni”. “Nessuno discute la passione con cui il presidente Orlando lavora per contribuire al miglioramento del sistema sanitario nazionale – conclude l’assessore Russo – ma bisogna comprendere che certe affermazioni, spesso non supportate da riscontri, hanno l’unico risultato di incrinare sempre più il rapporto di fiducia tra i cittadini e i medici”.
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24 Ottobre 2011, 16:50