27 Marzo 2019, 12:29
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Tutto pronto in commissione Ambiente all’Ars per incardinare il ddl sulla “Sicilia plastic free”. E i produttori sono già sul piede di guerra.
Il testo da cui parte la commissione, presieduta da Giusy Savarino, raccoglie in un unico disegno di legge le diverse proposte presentate a Palazzo dei Normanni, la prima dal Pd. “La Regione – recita una delle prima norme del ddl -, al fine di ridurre l’utilizzo di plastiche monouso derivanti dal petrolio, promuove la diffusione e l’utilizzo di bioplastiche o di tipi di plastiche derivanti da materie prime rinnovabili o interamente biodegradabili o compostabili, in conformità alla normativa nazionale ed europea”. Diverse le norme finalizzate a promuovere l’utilizzo di materiale biodegradabile al posto della plastica. Un articolo prevede ad esempio che “la Regione, le province, le città metropolitane, i comuni e gli altri enti, istituti, società ed aziende soggette alla vigilanza degli stessi, impiegano, per le proprie necessità, carta e cartoni prodotti utilizzando, integralmente o prevalentemente, residui recuperabili, in misura non inferiore al quaranta per cento del fabbisogno. I soggetti di cui al presente comma sono, altresì, tenuti entro il medesimo periodo e per la stessa percentuale, ad utilizzare manufatti di plastica biodegradabile e compostabile”. È previsto inoltre che Regione, enti locali, partecipate e aziende che operano sotto vigilanza pubblica utilizzino “nelle proprie mense, per la somministrazione degli alimenti o delle bevande, contenitori e stoviglie biodegradabili e compostabili”.
Si prevede anche un bando per il finanziamento delle ‘start up’ che si occupino di sviluppare nuove tecnologie sui materiali biodegradabili o di creare nuovi materiali biodegradabili. Inoltre, si istituisce un fondo finalizzato al rimborso del 2% dell’irap versata nell’annualità successiva, per le aziende che utilizzano almeno il 20% di materiali recuperati nella materia vergine.
Quanto alle aziende che operano nel settore, il disegno di legge prevede che il governo regionale, nell’ambito della programmazione comunitaria, favorisca l’istituzione di specifiche linee di intervento per il finanziamento della conversione degli impianti di produzione di plastica che si trovano in Sicilia in impianti di produzione di bioplastiche o di tipi di plastiche derivanti da materie prime rinnovabili o interamente biodegradabili o compostabili.
La mossa dell’Ars segue a quelle di tanti comuni siciliani che hanno dichiarato guerra alla plastica con ordinanze sindacali. Misure “velleitarie se non demagogiche” secondo i produttori.L’Italia è il principale produttore di stoviglie monouso di plastica. Secondo Promo, gruppo interno a Confindustria che raccoglie i principali produttori italiani di stoviglie di plastica, quasi il 50 per cento del mercato europeo è Made in Italy. E la Sicilia è la principale regione di utilizzo di stoviglie monouso in plastica in tutta Italia. Nell’Isola ci sono due aziende di rilievo, tra le dieci più importanti del Paese, la Diesse a Cinisi e la Dacca ad Aci Catena. La prima ha acquistato spazi a pagamento sui media per spiegare le ragioni dei produttori, citando tra l’altro uno studio di Lca per Promo per cui le stoviglie monouso in plastica riciclabile hanno un impatto ambientale inferiore rispetto alle stoviglie compostabili in bioplastica. I produttori chiedono piuttosto di sostenere il riciclo e salvaguardare i posti di lavoro. La parola passa adesso all’Ars.
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27 Marzo 2019, 12:29