11 Luglio 2024, 20:24
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PALERMO – Stop della Corte dei conti al rinnovo del contratto dei dipendenti della Regione Siciliana. L’intesa era stata firmata nell’aprile scorso ma i magistrati contabili non hanno ratificato l’accordo raggiunto tra Regione e sindacati.
Per la corte mancherebbero “le condizioni di compatibilità finanziaria ed economica con gli strumenti di programmazione e di bilancio della Regione”. Una motivazione racchiusa in una breve comunicazione giunta agli uffici.
La delibera con tutte le motivazioni verrà trasmessa nei prossimi giorni e su quella ragioneranno l’Aran Sicilia e la Ragioneria generale. L’ipotesi è che il nodo stia nella mancata approvazione del Rendiconto 2023 della Regione. Se così fosse, gli aumenti per i dipendenti regionali contenuti nell’accordo sarebbero soltanto rinviati a dopo l’estate.
L’intesa siglata negli uffici dell’Aran Sicilia prevede per i lavoratori un aumento mensile degli stipendi che varia da 61,82 per la categoria economica più bassa a 145 per quella più alta. Per le categorie A l’aumento medio è di circa 65 euro, per le B di circa 76 euro. Per le categorie superiori, invece, l’incremento medio è di cento euro (per le C) e di 120 euro (per le D).
La Regione pochi giorni fa aveva risposto a una richiesta di chiarimenti inviata dai magistrati contabili nella consueta istruttoria. Un iter previsto dalla legge per la quantificazione dei costi contrattuali e la certificazione di compatibilità con il bilancio della Regione. Erano stati 12 i punti sui quali la Corte aveva chiesto delucidazioni. Le risposte, evidentemente, non sono bastate a convincere i magistrati che hanno stoppato il rinnovo.
“Un ulteriore smacco nei confronti dei dipendenti regionali che attendono il rinnovo di un contratto scaduto da anni – commenta il segretario Fp Cgil Sicilia Gaetano Agliozzo -. Attendiamo di conoscere a fondo le motivazioni della Corte ma intanto non possiamo registrare quantomeno l’approssimazione di questo governo. Eravamo stati rassicurati sulle compatibilità economiche e finanziarie dell’accordo e ora tutto torna in discussione, siamo preoccupati”.
“Questo stop ci preoccupa – dice Daniele Passanisi, segretario generale Cisl Fp Sicilia – perché si allungano i tempi per il riconoscimento di diritti che i dipendenti regionali attendono da troppo tempo. Ci auguriamo che, una volta conosciute le motivazioni della magistratura contabile, si possa subito riaprire il confronto e il governo regionale ponga in essere tutte le misure necessarie per giungere alla firma definitiva del nuovo Ccrl. Noi faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per accelerare i tempi”.
“La notizia di una bocciatura del contratto ci preoccupa – dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto di Siad-Csa-Cisal – perché significa perdere altro tempo prezioso, chiediamo che la Regione si attivi subito per attuare le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti. E’ necessario sbloccare subito il contratto, nell’interesse dei lavoratori e dei siciliani”.
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11 Luglio 2024, 20:24