Rischio siccità, a sorpresa non c'è la Sicilia: dove si rischia il razionamento

Rischio siccità, a sorpresa non c’è la Sicilia: dove si rischia il razionamento

Più 20% di acqua negli invasi

La Sicilia è al riparo dalla siccità. Una circostanza che sorprende per primi gli esperti, dovuta ai buoni livelli registrati nei bacini nel mese di maggio (+20% rispetto all’anno scorso).

Nel resto d’Italia invece l’Associazione Nazionale Consorzi di Bonifica certifica una situazione allarmante che potrebbe provocare una razionamento delle risorse idriche.

Al Nord, secondo l’Anbi il delta del Po è conquistato ormai per 30 chilometri dalla risalita del cuneo salino, registrata a Goro con l’alta marea. Lungo tutta l’asta, il più importante fiume italiano è al di sotto dei minimi storici.

In rapida decrescita sono i grandi laghi del Nord Italia: il Maggiore si è abbassato di 20 centimetri, il Lario di oltre 30 e l’Iseo di cm. 7. In Lombardia e in Piemonte sono ormai completamente esaurite, con 2 mesi d’anticipo, le riserve di neve.

Anche gli invasi idroelettrici sono ai minimi storici. In Valle d’Aosta, uno studio della Società Meteorologica ha certificato la grave condizione in cui versano i ghiacciai del Grand Etrét (Valsavarenche) e Ciardoney (Val Soana). Le portate dei fiumi piemontesi da diverso tempo sono inferiori del 30% alle portate medie. Niente più neve sui monti e falde a secco) in Veneto, con i fiumi ai livelli minimi.

Migliore la sitauzione idrica al Sud. In Campania permane il rischio di siccità nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno, ma salgono i livelli idrometrici dei principali fiumi. In Puglia, i bacini trattengono volumi d’acqua in linea con quelli del positivo 2021, ma in Basilicata la risorsa stoccata cala di oltre 16 milioni di metri cubi.


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