“Sicilia, serve una visione: noi in maggioranza, ma non faremo sconti” - Live Sicilia

“Sicilia, serve una visione: noi in maggioranza, ma non faremo sconti”

Intervista a Gianfranco Miccichè: il giudizio sulla giunta, la verità sulla telefonata di Berlusconi e quello che Schifani "non ha"
GOVERNO SCHIFANI
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PALERMO – “Spero che Schifani abbia una visione, ma serve un’operazione verità sul bilancio. Noi restiamo in maggioranza, ma non faremo sconti. Poi sulla giunta vi dico cosa ne penso, e anche sugli assessori. Forza Italia spaccata? Berlusconi la telefonata a Schifani l’ha fatta, ma il governatore ha risposto così…”. Gianfranco Miccichè a cuore aperto. A poche ore dalla presentazione del cronoprogramma di Renato Schifani all’Ars, l’ex presidente dell’assemblea siciliana analizza problemi e possibili soluzioni. Senza tralasciare retroscena e messaggi per gli “amici” della maggioranza. LEGGI ANCHE Silvio, Licia e il partito diviso

Il presidente della Regione è pronto per lanciare il cronoprogramma all’Ars. Qual è il suo messaggio?

“Direi a Schifani di puntare su un’operazione verità, perché se non si svela quello che è successo sul bilancio, non si potranno risolvere mai i problemi. Ma questo metterebbe in grande crisi sia il recente, che il remoto passato. Ma se si tira fuori la verità, anche gli stessi deputati si renderanno conto dei problemi che ci sono e si potrà approvare più facilmente una finanziaria difficile”.

Quindi, adesso o mai più

“Certe cose, o si fanno al primo anno o non si fanno più, bisogna imparare dalla Meloni. Doveva togliere il reddito di cittadinanza e lo ha fatto subito; poi ci sarà tempo per trovare alternative.

Io credo che un’operazione verità sia necessaria, magari non sarà facile per Falcone, che era assessore nella passata legislatura. La sua nomina al Bilancio lascia intendere che non sarà semplice dire la verità”.

La commissione Bilancio è andata a FdI

“I segnali non sono positivi, un assessore che difenderà tutto e una commissione bilancio blindata, non mi sembra che siano un segnale di richiesta di verità. Si rischia di continuare l’insabbiamento che c’è da tanti anni. Ma se vogliamo salvare la Sicilia, senza verità non si salverà mai”. (LEGGI ANCHE: Tensioni in FdI, il film della faida)

Il problema è che i conti non tornano

“Non torneranno mai. Se dai conti dovesse emergere che abbiamo un deficit bestiale, io credo che non ci sia miglior momento di questo per tirarlo fuori, perché c’è un governo nazionale in assoluta sinergia con quello regionale, non c’è miglior occasione di questa per salvare la Sicilia”.

Hanno chiesto a Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, 600milioni di euro, cosa ne pensa?

“Se continuiamo a prenderci in giro, possiamo prenderci in giro. Il problema riguarda una struttura economica che non esiste, una Regione che non esiste. Sono stati fatti accordi tra Stato e Regione che non prevedevano assunzioni. Oggi la Regione ha una classe dirigente con un’età media di 63 anni, di tutti i dipendenti”.

Cosa spera dalla relazione di Schifani?

“Che Schifani ci comunichi la sua visione per il futuro della Sicilia”.

Ne avevate parlato?

“Sì, avevo dato tanti consigli a Schifani, quando si parla di Beni Culturali, se non c’è una visione, la conservazione non serve a niente. Prima Musumeci, oggi immagino Schifani, non mi hanno ascoltato, abbiamo importanti installazioni di arte contemporanea, è difficile raggiungerle. Non è facile andare al Cretto di Burri. Negli Stati uniti ci sarebbero alberghi, ristoranti, una struttura per andare a dormire”.

Ha qualche rimpianto?

“C’era bisogno di un presidente della Regione moderno, che capisse come sta funzionando il mondo. Io spero che nelle dichiarazioni programmatiche non ci sia tutto e il contrario di tutto”.

Nella maggioranza la considerano all’opposizione

“L’odio che c’è nei miei confronti andrebbe studiato. Bisognerebbe chiamare un gruppo di psicoanalisti seri per capire”.

Lei viene considerato come un guastatore

“Invece sono stato sempre al governo, non sono mai stato un guastatore. Ho sempre mediato, anche quando è stato di Musumeci ho rimesso insieme la maggioranza che era completamente distrutta, questo mi viene riconosciuto. Ho fatto fare un’analisi della passata legislatura. Non c’è un voto in cui la maggioranza abbia vinto con 36 voti a favore, la maggioranza non c’è stata mai, neanche quando è stato votato il presidente dell’assemblea, eravamo 35. Se non avessi creato il rapporto che ho creato di civiltà e non di inciuci con le opposizioni, non ci sarebbe stato mai il numero legale. Per favorire Musumeci, alla prima votazione, sull’esercizio provvisorio, dopo due volte che mancava il numero legale, ho interpretato il regolamento dicendo che li vedevo ed erano presenti”.

Il suo giudizio sulla giunta di Schifani

“Non lo so, aspettiamo i primi atti”.

FdI ha conseguito una presenza di rilievo, anche di elevato significato politico

“Gli assessori dovevano essere competenti e deputati, se li valutiamo uno per uno, competenti della materia, faccio fatica a trovarne uno. Tutti deputati dovevano essere, ma 3 su 12 non lo sono e fino a 12 ore prima non lo erano. C’è stata una presa di posizione romana, spero che sia l’ultima, se dovessimo dipendere da Roma saremmo rovinati. Spero che non si sia succubi di Roma”.

Che aria tira adesso nella maggioranza?

“I numeri ci sono, sono 40”.

Quaranta compreso voi?

“È una domanda folle, io non sono all’opposizione, io sono stato eletto da uomini e donne di centrodestra, da questo punto di vista non se ne esce, hanno tentato in tutte le maniere, anche esagerata, di mandarmi a Roma, non facciano lo stesso errore di mandarmi all’opposizione. Io sono il capo di Forza Italia in Sicilia, sono stato votato dal centrodestra e ho fatto una campagna elettorale dicendo che il centrodestra sarebbe stato al governo. Mi stanno mettendo in una posizione di occuparmi di controllo di governo e non di governo, anche qui qualcuno mi dovrà spiegare”. CONTINUA A LEGGERE: Razza, la sanità, la maggioranza, la verità sulla telefonata di Berlusconi e le prossime mosse CLICCA SOTTO SU PAGINA SUCCESSIVA


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