Dalle stragi ai 'patti sporchi' per i voti: l'anno giudiziario

Dalle stragi senza verità ai ‘voti comprati’: l’anno giudiziario

I principali processi del 2022. Si parte con le sentenze Lombardo e Saguto

PALERMO – Passato e presente si intrecciano nella stagione giudiziaria del 2022. Si scriveranno pagine di capitoli mai chiariti, come quello sulle stragi di mafia del ’92, e di vicende che possono incidere anche negli equilibri politici, oltre che nelle nelle singole vite degli imputati.

Il depistaggio per la strage di via D’Amelio

A Caltanissetta sarà l’anno – probabilmente in primavera – della sentenza al processo che vede imputati tre poliziotti per il depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

A giudizio ci sono due ex ispettori della squadra mobile di Palermo, Fabrizio Mattei, Michele Ribaudo e il funzionario Mario Bò. Facevano parte del gruppo di investigatori che avrebbe dovuto trovare la verità sulle stragi del 1992. Da sempre respingono con forza di avere contribuito a indottrinare il falso pentito Vincenzo Scarantino. Schiere di magistrati – fra pubblici ministeri e giudici – hanno creduto che un malacarne di borgata avesse partecipato all’eccidio. La colpa, però, secondo l’accusa, sarebbe solo di chi confezionò il depistaggio. A cominciare da Arnaldo La Barbera, l’ex capo della mobile, accusato di essere il grande regista dell’imbroglio e deceduto da anni.

Lombardo, storia infinita

A Catania sono tre i processi su cui sono accesi i riflettori. Il 7 gennaio si attende la sentenza al processo d’appello a carico dell’ex Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato. Si tratta del quarto verdetto. Fra condanne, assoluzioni e annullamenti della Cassazione sono trascorsi 12 anni dall’avvio dell’inchiesta. L’ultimo processo si era chiuso con l’assoluzione di Lombardo dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e la condanna a due anni (pena sospesa) per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, ma senza intimidazione e violenza.

Il recordman di voti

Sempre a Catania e sempre il 7 gennaio inizierà il dibattimento che vede imputato il deputato regionale Luca Sammartino per corruzione elettorale insieme a Lucio Brancato, braccio operativo del clan Laudani a Mascalucia. Ad entrambi non viene contestata l’aggravante mafiosa. Si tratta dello stesso reato contestato in un altro processo al politico e recordman di voti transitato dal Partito democratico a Italia Viva e infine alla Lega.

I poliziotti della Digos analizzarono il suo telefono cellulare e, così sostiene l’accusa, sarebbe venuto fuori che alle elezioni regionali del 2017 (era ancora nel Pd) Sammartino avrebbe promesso favori in cambio di voti. Accuse sempre respinte dal politico.

Lo scandalo Saguto

Tornando a Caltanissetta dal 27 gennaio inizierà la requisitoria al processo sullo scandalo Misure di prevenzione di Palermo. Sotto accusa l’ex giudice Silvana Saguto, rappresentanti delle forze dell’ordine e amministratori giudiziari che in primo grado hanno subito pesanti condanne.

Il caso Montante

Pesantissima la condanna inflitta in primo grado ad Antonello Montante – 14 anni in abbreviato – che nel 2022 assisterà al verdetto di appello e all’inizio del processo – il 22 gennaio – in cui l’ex leader degli industriali siciliani e uomo dell’antimafia finita nella polvere è imputato assieme all’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, assessori e imprenditori per un vorticoso di giro di corruzioni e favori. Siamo giunti alla richiesta di rinvio a giudizio.

Salvini, il dissesto del Comune, la sanità

A Palermo il 2022 sarà l’anno della sentenza per Matteo Salvini a giudizio per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio nel caso Open Arms. Si attende il verdetto del processo di appello nato dall’inchiesta “Sorella sanità” sugli appalti truccati a suon di mazzette che vede imputati, tra gli altri, gli ex manager Antonio Candela e Fabio Damiani. E si conoscerà la sorte processuale del sindaco Leoluca Orlando, assieme ad assessori e dirigenti comunali per la storia dei falsi nei bilanci comunali in rosso. Sempre a Palermo il 2022 sarà l’anno del primo step, quello dell’avviso di conclusione delle indagini, per la vicenda dei dati Covid falsi, caricati in ritardo o i maniera caotica sui portali, regionale e nazionale. Tra gli indagati c’è anche l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI