12 Ottobre 2021, 16:22
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Palermo – La Balena bianca è viva e lotta insieme a noi. Lo scudo crociato, in versione Totò Cuffaro’s style, è una delle sorprese di questa tornata elettorale siciliana.
L’agrigentino si conferma roccaforte dell’ex presidente della Regione. A Favara la Dc è il secondo partito più votato con il 10,26%, la formazione di Cuffaro per un soffio si fa superare da Diventerà Bellissima (10,43%) e prende il doppio di Forza Italia.
La Dc elegge consiglieri anche a Giarre, in provincia di Catania, dove si attesta al 5,45% e sorpassano gli azzurri (4,39%) che restano tagliati fuori dal consiglio azzoppati dalla tagliola dello sbarramento. La “prima volta” nella città di Sturzo, Caltagirone, porta bene alla neonata Dc si attesta al 5,73% entrando in consiglio comunale.
Di segno diverso l’esperienza nissena. A San Cataldo la lista si arresta al 4,4. Il simbolo vintage della Dc tendenzialmente paga e ripaga. Diverso il caso di Canicattì.
Qui i cuffariani correvano nella civica “Liberi e Forti” che non ha centrato l’obiettivo minimo dello sbarramento: con poco più del 4% i centristi non entrano in consiglio.
A margine delle amministrative però un dato sembra incontrovertibile: Cuffaro sarà un interlocutore con cui non si potrà fare a meno di ragionare in vista delle regionali del 2022.
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12 Ottobre 2021, 16:22