Cronaca

Truffa sui fondi Covid: indagati 78 imprenditori e commercialisti

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31 Gennaio 2022, 07:55

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PALERMO – Parte dall’Emilia Romagna e arriva fino in Sicilia una maxi inchiesta sulla truffa del “credito di imposta”, adottato per arginare i danni economici provocati dal Coronavirus. Sono in corso arresti e perquisizioni nell’Isola.

I finanzieri del Comando provinciale di Rimini, coordinati dalla Procura, stanno eseguendo 35 misure cautelari personali.

Le indagini coinvolgono le regioni Emilia Romagna, Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto.

Otto persone finiscono in carcere, 4 ai domiciliari, mentre per altre 23 sono state decise misure interdittive di cui 20 all’esercizio di impresa nei confronti di altrettanti imprenditori e 3 all’esercizio della professione nei
confronti di commercialisti.

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Gli indagati farebbero parte di un’organizzazione con base operativa a Rimini ma ramificata in tutto il territorio nazionale, responsabile di aver creato e commercializzato falsi crediti di imposta per 440 milioni di euro. Il credito di imposta è stato introdotto dal Governo nazionale con il decreto rilancio del 2020. Una misura che durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria causata dal Covid serviva ad aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà. Il credito d’imposta può essere definito uno sconto che il fisco italiano applica sulle tasse da versare sulla base di alcune spese sostenute dalle imprese.

Sono in corso 80 perquisizioni e il sequestro dei falsi crediti, di beni e assetti societari per il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Tra gli indagati, in 9 avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza e 3 avevano precedenti di polizia per associazione mafiosa.

I particolari sull’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa, che si terrà alle ore 11.30 al Comando provinciale di Rimini, a cui parteciperà il procuratore Elisabetta Melotti.

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31 Gennaio 2022, 07:55

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