19 Giugno 2009, 18:22
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L’azienda si ostina o non rispettare gli accordi. Nei giorni scorsi Cisl e Failp hanno aperto una procedura di raffreddamento rispetto alla grave condizione che vive il settore postale della Sicilia. Siamo alle porte delle ferie da erogare al personale e nessuna risposta è stata soddisfatta rispetto all’assunzione di personale flessibile che garantisce il diritto alle vacanze dei lavoratori e la giusta consegna del prodotto alla clientela. Gli accordi sottoscritti fra azienda e sindacati stabiliscono che tutti i lavoratori assenti per lunghi periodi, maternità, infortuni (circa 350 in Sicilia) devono essere sostituiti con personale assunto con contratti a tempo determinato. A questi bisogna aggiungere un congruo numero di contrattisti (circa 400) che sopperiscono alla naturale assenze per ferie. Orbene non ci sono state date risposte, un silenzio assordante che alimenta sconforto in tutta la categoria. Oltre alla mancata assunzione (forse ne saranno nominati solo 70) si aggiunge un aumento vertiginoso di diritti negati che stanno nuocendo alla salute dei lavoratori. A questi aspetti si sommano disagi dell’utenza che senza il portalettere (naturalmente) non riceve con regolarità la corrispondenza causando alla clientela di Poste italiane anche danni economici. La Cisl non sottovalutando la crisi economica che inevitabilmente colpisce anche il settore dei servizi postali, con conseguenza di perdita di commesse e diminuzione di prodotto, è pronta a contribuire per trovare soluzioni alternative ma purtroppo il ‘’sistema di gestione aziendale’’ pensa solo all’ordinaria gestione quotidiana senza una strategia industriale. Ma non è tutto. L’azienda tenta di eliminare i diritti dei lavoratori attribuendo loro responsabilità tipicamente organizzative e, quindi, aziendali. Siamo preoccupati per il futuro del settore ma nascondere o addirittura dichiarare che va tutto bene per non affrontare il vero problema quale, ad esempio, una riorganizzazione del settore fallimentare, ci pare da irresponsabili per il futuro di migliaia di lavoratori e famiglie. Non è da meno la preoccupante condizione degli uffici postali che lamentano, oltre alla carenza di operatori allo sportello, anche condizioni di disagio per le pressioni commerciali che giornalmente patiscono in quel settore. La chiusura dei piccoli uffici, per garantire l’erogazione delle ferie al personale, contribuisce al caos con duri scontri verbali con la clientela che individua nel lavoratore uno sfogo naturale dell’eventuale disservizio. Le precarie condizioni di sicurezza e la mancata manutenzione degli impianti di climatizzazione, in questo periodo, determina l’avvilimento dei lavoratori che sono impotenti a eseguire disposizioni che non trovano riscontro nelle regole. Per questi motivi la Cisl di categoria preannuncia lo stato di agitazione nel prossimo mese di luglio se non vi saranno serie ed urgenti soluzioni in merito a tutti i punti di criticità evidenziati.
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19 Giugno 2009, 18:22