17 Settembre 2021, 12:18
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PALERMO- La riduzione dei ricoverati per Covid, nella terapia intensiva dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo, non c’è ancora. Su sedici posti disponibili quelli occupati sono dodici. Si spera che, nei prossimi giorni, le cose possano migliorare, ma è una speranza tutta da verificare con lo sviluppo della situazione sanitaria che, al momento, vede meno ricoveri in Sicilia per i reparti Covid ordinari.
Nel dettaglio, su dodici, nove pazienti sono non vaccinati, tre, invece, sono vaccinati. C’è una differenza. I vaccinati (gravati da pesanti comorbilità) che finiscono in rianimazione hanno un decorso ospedaliero che offre di più una prospettiva di faticosa guarigione, anche se parliamo di una estrema condizione di fragilità. Basta fare il confronto tra pazienti giovani, sui quarant’anni, e monitorare quello che sta accadendo. Il vaccinato sta un po’ meglio ed è lì perché ha una condizione di salute di per sé con diversi problemi. L’ultimo arrivato è un paziente giovane, non vaccinato, senza gravi comorbilità.
Al pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, intorno a mezzogiorno, la schermata riporta un totale di sedici pazienti, con un indice di sovraffollamento dell’ottanta per cento.
I dati, come sappiamo, sono ondivaghi e adesso in ripresa dal punto di vista dei contagi. Ma il numero dei ricoveri registra una flessione. Preoccupa però il ritorno a scuola nella Sicilia che vuole riprendersi la zona bianca.
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17 Settembre 2021, 12:18