19 Ottobre 2010, 11:59
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“Un alimento che fa onore alle tavole siciliane e che ha caratterizzato la dieta mediterranea”. Così Silvio Buscemi, docente di Nutrizione clinica all’Università di Palermo, ha definito il pesce azzurro nel corso della giornata di chiusura del Sicilian fish school. La manifestazione ha coinvolto quasi duecento bambini delle scuole elementari di Menfi e Bronte, gli allievi dei due istituti alberghieri di Sciacca e Giarre, oltre a decine di insegnanti e chef.
Un evento tra educazione alimentare e promozione organizzato dall’associazione Enos di Palermo, con il contributo dell’assessorato regionale alla Pesca, nell’ambito del progetto “Pescato di Sicilia”. L’obiettivo? Insegnare ai più piccoli il valore, e il sapore, del pesce azzurro.
Il Sicilian fish school si è concluso alle Officine baronali di Palermo con una degustazione di pesce azzurro e con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato, oltre a Buscemi che ha parlato dei benefici di una dieta a base di pesce azzurro e dell’importanza di mangiarlo in media tre volte alla settimana; anche Silvano Riggio, ordinario di Ecologia all’Università di Palermo; Gaetano Cacioppo, dirigente scolastico dell’elementare Lombardo Radice di Menfi; Giuseppe Ferraro, presidente di Enos.
“Abbiamo imparato tanto – ha detto Ferraro -, lavorare con i bambini è stato entusiasmante: ci hanno trasmesso la loro voglia di imparare, di sperimentare di conoscere sapori nuovi. Ma siamo anche rimasti sorpresi del fatto che un alimento importante come il pesce azzurro troppo spesso è snobbato dalle nostre tavole”. Sulla stessa lunghezza d’onda Riggio: “Non va sottovalutata la responsabilità di una certa ristorazione, che spesso preferisce proporre e inserire nei propri menù il cosiddetto ‘pesce bianco’, forse più pregiato ma in molti casi meno gustoso, più costoso e magari pescato in mari lontani dal nostro”.
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19 Ottobre 2010, 11:59