Sicilian Frills, i meno noti |fra i volti della Sicilia

di

25 Maggio 2014, 07:53

5 min di lettura

La Sicilia ha tanti di quei problemi macroscopici sotto il profilo socio-economico che spesso risulta oscurata una cospicua serie di dettagli pur con un un ruolo importante nel delinearne il volto complessivo, anche perché è in buona parte l’espressione della cosiddetta “maggioranza silenziosa”, quella che malgrado tutto “resiste”, e in Sicilia vive, lavora, ha i suoi affetti, coltiva i suoi interessi.

Ogni anno il servizio Statistica e Analisi Economica dell’Assessorato Regionale Siciliano all’Economia, ufficio che nel tempo ha mantenuto rigore ed impegno, pubblica l’Annuario Statistico Regionale. Un volume che contiene innumerevoli dati utili a disegnare un volto della Sicilia non stereotipato, a fornire interessanti spunti di ricerca, a mostrare tratti di realtà che sfuggono all’attenzione mediatica.

Proponiamo una sorta di esercizio, quasi un “blob”. Mettere insieme cifre che rispetto alla tradizionale sintesi economica del sistema Sicilia possono apparire “frills” (fronzoli) ma che letti insieme ci svelano aspetti inediti, peculiarità territoriali, smentite di luoghi comuni.

Avventuriamoci nella lettura di questa messe di dati, che riguardano gli argomenti più vari, tra i quali ambiente, popolazione, lavoro, salute, cultura, istruzione, turismo, per trarne qualche spunto di riflessione. E iniziamo la nostra rassegna.

Dunque, Palermo non solo è “sporca” nell’immaginario collettivo, ma è la città che produce più “munnizza” per abitante: 532 Kg contro un valore di mercato nazionale di 504 kg .

Siamo un’isola ballerina e ce ne siamo fatti una ragione, assumendo una forma di assuefazione psicologica al fenomeno sismico: 1212 scosse nel 2012 di varia entità: sempre meglio che nel 2011, quando ne avvertimmo la bellezza di 1638.

Sorprese: la provincia più piovosa è quella di Messina, che gode però della minore escursione termica media (8,6 gradi). Un primato che ogni anno le assicura, al di là delle amministrazioni che si succedono, di scalare preziosi posti nella graduatoria delle città, pubblicata annualmente dal Sole 24 Ore.

Di contro, siamo una vera e propria “terra dei fuochi”: 1271 incendi boschivi nel 2012, pari al 15% del totale italiano. I “forestali” siciliani, se continua questa tendenza, hanno il lavoro assicurato.

Nel saldo naturale 2012 (nati/morti) ha la peggio Messina che risente di due fenomeni negativi: spopolamento giovanile e relativamente scarsa immigrazione extra-comunitaria. Ecco perché diminuiscono le classi nel sistema scolastico. Messina, inoltre, stando all’Annuario, è decisamente una città per vecchi: il 10,8 della popolazione ha più di 75 anni.

Articoli Correlati

Contraddizioni da spiegare: in rapporto alla popolazione nel 2012 ci sono più vedove a Palermo (64mila) ma più divorziate a Catania (9mila), dove inoltre le interruzioni di gravidanza sono -sia pur lievemente- più numerose (1688) di quelle effettuate a Palermo ( 1638). Prima città per suicidi, Enna (9,2 per 100.000 abitanti).

E’ ormai mitica la battuta di Johnny Stecchino che giudicava il traffico il problema essenziale di Palermo. Che abbia preso spunto dall’Annuario? Un’inchiesta sulle famiglie siciliane, difatti, fa emergere come principale fonte di preoccupazione nella zona in cui si vive le cattive condizione stradali (57,6%), seguita dalle difficoltà di parcheggio (41,3%9): voglia di rispondere alle interviste, da parte dei siciliani, utilizzando argomenti “neutri”? Perché a fronte di questa rivelata angoscia rispetto al caos urbanistico, il rischio criminalità pare, invece, che spaventi solo una famiglia su cinque (20,7%).

Curiosità: tutte le famiglie siciliane posseggono la lavatrice; solo una su due un computer. Emergono buone indicazioni per strategie di marketing.

Cultura, turismo, trasporti. Record di studenti fuori corso nell’Università degli Studi di Catania: uno su due. Boom del teatro di prosa tra le attività culturali (quasi dieci milioni di spesa complessiva contro i 6,5 per la musica leggera). In base ai dati pubblicati dalla SIAE, nel 2012 in Sicilia la spesa al botteghino per attività teatrali e musicali è stata di 22.653.519 Euro (-0,2% rispetto all’anno precedente), pari al 4% del peso totale sul territorio nazionale. Riguardo al cinema, la spesa del pubblico siciliano è diminuita, nel 2012, perdendo il 20,7%.; il numero di biglietti complessivamente venduti in Sicilia rappresenta il 5,0% del totale nazionale. Catania ha il primato dell’offerta di film, con 53.835 spettacoli nel 2012; seguono Palermo (con 37.789) e Messina (con 24.265). La provincia con il numero minore di rappresentazioni è Enna (solo 2.380 manifestazioni nel 2012, +8,9 rispetto al 2011) che risulta anche la provincia siciliana in cui si registra la minore spesa del pubblico, appena 296.238 Euro (pari all’1,1% della spesa sostenuta nell’intera regione). Quanto alla spesa del pubblico siciliano per manifestazioni sportive di vario genere, nel 2012, questa risulta pari a 14.457.839 Euro mostrando una contrazione dello 0,8 rispetto al valore registrato nel corso del 2011 e rappresentando una quota pari al 5% dell’intera spesa nazionale. Particolarmente rilevante risulta, nella regione, la spesa del pubblico per manifestazioni di tipo calcistico che nel 2012 ammonta a 10.715.851 Euro (-21,5% rispetto al 2011). Una curiosità: nell’Annuario viene rilevato il dato relativo alla spesa sostenuta nel 2012 per assistere a corse di cavalli, che è nulla, (confermando una tendenza rilevata già nel corso del 2011), prima che l’ippodromo della Favorita chiudesse definitivamente.

Infine, riguardo al turismo, grazie, Finlandia! I turisti che provengono da quel Paese hanno la maggiore presenza media in albergo. Ma nella rilevazione, con la speranza che questo appunto non crei noie diplomatiche, mancano i russi.

Nel complesso, tuttavia, secondo i dati pubblicati dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali rispetto alla fruizione di beni culturali in Sicilia, il 2012 è stato caratterizzato da una contrazione del numero di visitatori dei siti (-6,3% rispetto al precedente anno). I 3.701.085 visitatori complessivi sono per il 51,5% da visitatori paganti e per il restante 48,5% a titolo gratuito. In calo anche l’ammontare degli incassi che nel 2012 sono stati pari a poco più di 13 mila 500 Euro (-6,3% rispetto al 2011) .

Ultimo frill: a Roma si vola da Catania (852.739 passeggeri in andata, contro i 677.356 da Palermo).

Ampiezza del bacino di attrazione o maggiore intraprendenza della Sicilia Orientale?

Mario Centorrino

Pubblicato il

25 Maggio 2014, 07:53

Condividi sui social